Perché ridiamo se ci fanno il solletico? Ce lo dice la scienza!

Tutti hanno provato almeno una volta nella vita cosa significa “soffrire il solletico”. Risate, lacrime, fiato corto, mal di stomaco, il solletico è davvero fastidioso! Non a caso i bambini utilizzano il solletico come vera e propria arma, una sorta di “punizione” e non è una cosa insensata! Ma perché ridiamo se ci viene fatto il solletico? Scopriamolo insieme.

Il solletico è una vera e propria reazione del nostro corpo!

Quando veniamo toccati, il nostro corpo viene sottoposto ad uno stimolo e come risposta fisiologica si scatena automaticamente il solletico. E’ dunque una vera e propria reazione involontaria, un riflesso incondizionato che ci fa muovere, contorcere dalla risate! Attenzione però, l’intensità della risata cambia da persona a persona.

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Perché alcuni ridono tanto durante il solletico ed altri meno?

La risata ha natura psicologica. Alcune persone più suscettibili, imitano il comportamento dell’altro. Così se la persona che fa il solletico è parecchio divertita e ride tanto, altrettanto farà “l’empatico” che il solletico lo riceve. Se si vuole però, si riesce a non ridere, è tutta una questione di forza mentale.

Perché alcune persone provano dolore durante il solletico?

Tutti hanno quell’ amico che ci supplica di non fargli il solletico perché “ fa male!”: Ebbene si, non scherza. Alcune persone sono particolarmente sensibili al tocco altrui, tanto da avvertire dolore solo se sfiorati.

Perché alcune zone del corpo sono maggiormente sensibili al solletico rispetto ad altre?

Alcune parti del corpo sono più  sensibili al solletico, pensate alle ascelle, ai fianchi, alla pancia, al collo e ai piedi, per via di una maggiore concentrazione nervosa.

A cosa serve il solletico?

Secondo il neuropsicologo  Paolo Amami, medico presso dl’ospedale Humanitas, il solletico, consente al bambino di imparare a prendersi cura e dunque a difendere, attraverso il gioco, aree del corpo “indifese” che se colpite in modo violento, potrebbero essere compromesse.

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