Coronavirus, stanno bene i bimbi della Cecchignola | Il virus resiste anche sugli oggetti

Prosegue il periodo di quarantena per le persone arrivate dalla zona di Wuhan e attualmente ospitate alla Cecchignola: nessun segnale di febbre o malessere. Preoccupa la resistenza del virus.

Cecchignola, tutto OK

Nessun segnale di febbre, vomito, o sintomi che possono riportare a un contagio da coronavirus. Ed è questa la notizia più importante che arriva dalla Città Militare della Cecchignola che ospita ormai da alcuni giorni le persone che sono rientrate in Italia da zone vicine a Wuhan, epicentro del contagio. Anche i nove bambini sotto monitoraggio stanno bene. Questa la nota della Spallanzani: “Tutte le persone sotto controllo sono senza febbre e in buone condizioni generali. Il primo test è risultato negativo per la ricerca del nuovo coronavirus. La coppia di cittadini cinesi provenienti dalla città di Wuhan, positiva al virus, è tuttora ricoverata in terapia intensiva. Le loro condizioni cliniche sono stazionarie, con parametri emodinamici stabili. Continua il trattamento antivirale. La prognosi è tuttora riservata”.

Palazzo Chigi in aggiornamento costante

La situazione dei malati delle persone in quarantena alla Cecchignola è seguita costantemente sia dai funzionari del ministero della sanità che da Palazzo Chigi che oggi ha ospitato un vertice sull’emergenza coronavirus: “Il Governo continuerà a seguire una linea di massima precauzione con l’obiettivo prioritario di assicurare la tutela della salute di tutti i cittadini, come fatto fino ad ora con tutte le misure già assunte”.

Un virus subdolo e resistente

Questa la nota della presidenza del consiglio dei ministri al termine dell’incontro interministeriale, un chiarimento che esclude in modo abbastanza eloquente la possibilità che i collegamenti aerei con la Cina possano essere riaperti in tempi brevi. Il virus, definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità subdolo ed estremamente resistente, preoccupa per la sua capacità di adattamento e di trasformazione. La Cecchignola resta il presidio per eccellenza per monitorare il virus le persone ammalate e quelle che potrebbero in qualche modo essere state contagiate. Incerti i tempi di incubazione, da verificare la capacità di resistenza di ogni singolo individuo: i dati su questo sono molto discordanti.

Il virus può accelerare anche fuori dalla Cina

Estremamente cauti i portavoce dell’OMS, in particolare Tedros Adhanom Ghebreyesus: “Non ci fidiamo del fatto che fuori dalla Cina il contagio sembra aver viaggiato a un passo più lento. Tutti i Paesi devono usare la finestra dell’opportunità creata dalla strategia di contenimento per prepararsi al possibile arrivo del virus. Le misure di prevenzione potrebbero risultare limitate…”

Vittime e contagiati

Secondo i dati dell’OMS i contagiati in Cina sono ormai più di 40mila: fuori dal territorio cinese si parla di 350 infezioni suddivise in quasi 30 tra Paesi e regioni. Due le vittime all’esterno dei confini cinesi, una a Hong Kong e una nelle Filippine. Ormai il coronavirus ha definitivamente superato anche la SARS per tasso di mortalità: si parla di 902 persone.

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Il virus è altamente infettivo anche sugli oggetti

Il virus continua a essere studiato meticolosamente. Si è detto molto della sua resistenza: secondo una ricerca del Journal of Hospital Infection ritenuta “credibile e attendibile” dall’OMS, il coronavirus sarebbe in grado di rimanere infettivo sulle superfici degli oggetti a temperatura ambiente fino a 9 giorni. Di qui l’invito, costante e continuo, alla massima igiene delle mani ma anche delle cose.

 

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