Omicidio Cerciello Rega: americano bendato, il video è stato girato dal collega

Secondo le ultime ricostruzioni, sarebbe stato girato da Andrea Varriale, il collega che era di turno con Mario Cerciello Rega, il video in cui compare Gabriel Christian Natale Hjorth bendato in una stanza della caserma di via In Selci.

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Secondo quanto riportato dalle fonti ufficiali, il video in cui il californiano 18enne arrestato con l’accusa di aver ucciso il brigadiere Mario Cerciello Rega, sarebbe stato girato dal collega del militare dell’Arma rimasto ucciso, ovvero Andrea Varriale. Il video sarebbe stato consegnato in Procura da Varriale stesso, appena pochi giorni dopo l’omicidio, ed è stato depositato agli atti nell’ambito del fascicolo di indagine che riguarda l’episodio del bendaggio di Hjorth.

Varriale, a differenza di altri due carabinieri, non è indagato per una simile vicenda, e avrebbe detto alle autorità di aver provveduto a filmare la scena soltanto per esigenze investigative. Secondo quanto dichiarato dal milatare, infatti, la registrazione sarebbe stata usata per confrontare la voce di Hjorth con quella ascoltata al telefono durante la trattativa col mediatore dei pusher (Sergio Brugiatelli), per la restituzione della borsa sottratta poche ore prima nella zona di Trastevere.

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Omicidio Cerciello Rega, il video dell’americano bendato

A dicembre la Procura ordinaria e quella militare hanno chiuso le indagini in merito a quanto avvenuto nella caserma poco dopo il fermo di Elder e Hjorth. Sono due ora i carabinieri che rischiano il processo, due colleghi che hanno avuto in questa storia due ruoli diversi.

Fabio Manganaro è il militare che ha bendato l’americano, ed è ora accusato di misura di rigore non consentita dalla legge. Silvio Pellegrini, invece, è il carabiniere accusato di abuso di ufficio e per la pubblicazione di immagini di persona privata della libertà, dal momento che ha pubblicato la foto di Hjorth bendato senza consenso. In aggiunta, sempre a Pellegrini è stato inoltre notificato un avviso di conclusione delle indagini per l’accusa di “divulgazione di notizie segrete o riservate”, un reato relativo all’art. 127 del codice penale militare di pace.

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Un video che documenta la privazione di libertà personale

Nel video incriminato è possibile sentire chiaramente le voci dei due carabinieri mentre interrogano il californiano. Alle loro domande, Hjorth risponde in un italiano stentato, come se continuasse a non capire le domande. “Come ti chiami?”, chiedono i militari, che si sentono invece rispondere: “Che cambia?”.

La registrazione si conclude dopo poco più di trenta secondi: un lasso di tempo più che sufficiente questo, per far mandare a processo i due militari che hanno scattato la foto, diffusa poi alcuni mesi fa, e bendato l’arrestato. In merito ad un simile e grave episodio, così come in merito al video che ne è diventato principale testimone, si sono espressi anche i legali di Christian Gabriel Natale Hjorth, ovvero Francesco Petrelli e Fabio Alonzi.

In una nota inviata all’Adnkronos, infatti, gli avvocati hanno sottolineato congiuntamente che: “Il video documenta in maniera evidente non solo il trattamento umiliante e contrario alla dignità della persona al quale è stato sottoposto Gabriel Natale ma anche l’insostenibilità delle giustificazioni fornite da più parti al momento della pubblicazione della foto del bendaggio. È inimmaginabile che in un Paese civile si possa assistere ad un simile trattamento di una persona privata della libertà personale”.

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