Coronavirus in Italia, salgono a 39 i contagiati in Lombardia

Sale ancora il numero dei casi di infezione in Italia: in particolare, in Lombardia si è ora passati a 39 casi confermati di positività al coronavirus; ma le cifre dei contagiati potrebbero continuare a salire ulteriormente nell’arco delle prossime ore.

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Coronavirus (GettyImages)

Si fa sempre più gravoso il bilancio in merito all’emergenza coronavirus in Italia. In Lombardia il numero di persone risultate positive al Covid-19 è salito a 39 casi di infezione. A spiegare la situazione è stato il presidente della Regione Attilio Fontana, che in occasione dell’ultima conferenza stampa ha sottolineato come i casi si siano “tutti verificati” nella stessa area a sud di Lodi.

Il bilancio totale dei casi positivi di infezione è salito dunque a 51, e comprende tutti i contagiati residenti in Lombardia e in Veneto. Secondo quanto rivelano le fonti, i nuovi casi di contagio riguardano un paziente residente di Sesto, da giorni ricoverato presso l’ospedale di Cremona, e un uomo di 67 anni originario di Dolo, ugualmente ricoverato ma in reparto di rianimazione nell’ospedale di Padova.

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Emergenza Coronavirus in Italia, misure estreme per evitare il contagio

Data l’attuale difficile situazione che sta attanagliando le regioni settentrionali, in diversi comuni e paesi del Veneto e della Lombardia si stanno mettendo in atto delle misure precauzionali che, seppur drastiche, tentano in qualche modo di impedire ogni nuova possibilità di contagio.

Nel caso di Crema, ad esempio, la tradizionale sfilata di carnevale in programma domani è stata ufficialmente revocata, e fino a martedì saranno inoltre chiuse tutte le scuole dell’infanzia e materne. Cancellate dal calendario, poi, tutte le altre manifestazioni pubbliche e private all’aperto ed in spazi chiusi, e molte attività e luoghi di ritrovo dovranno tenere per diversi giorni le serrande abbassate.

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Coronavirus (GettyImages)

Non solo Crema, però: anche Piacenza ha scelto di mettere in atto un metodo precauzionale che vedrà protagonisti tutti i fedeli delle diocesi locali. Secondo quanto si apprende dalle fonti, infatti, sarà estremamente importante, da ora in avanti (fino successive disposizioni)e per tutti i parroci, distribuire la Comunione solo sulla mano e non in bocca.

Questo è quanto deciso dal vescovo di Piacenza, Gianni Ambrosio, per le messe nelle chiese della Diocesi che ha ulteriormente disposto, sempre a scopo precauzionale e sino a nuove indicazioni, il divieto di scambiarsi il segno di page e la sospensione di tutte quelle attività di gruppo che riguardano il catechismo e altre occasioni aggregative. Disposizioni che si uniscono, tra l’altro, al divieto imposto dalla Curia di Vercelli che ha persino scelto di abolire l’uso dell’acqua santa fino a data da destinarsi.

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