Traffico di droga in Basilicata, in manette 16 persone

L’indagine è partita dalla Basilicata ma ha toccato comuni in diverse parti d’Italia. Il gruppo comandava piazze di spaccio in provincia di Potenza e Matera.

carabinieri dda basilicata

Vasta operazione antidroga da parte degli uomini della Direzione distrettuale antimafia di Potenza. I militari che operano nel capoluogo della Basilicata hanno emesso mandati di custodia cautelare nei confronti di 16 persone. Si tratta di tredici uomini e tre donne, fermati in diverse parti d’Italia. Per la precisione, la lunga serie di arresti ha toccato ben dieci comuni italiani, sparsi in Emilia Romagna, Veneto, Lombardia e per l’appunto Basilicata. Questa operazione ha portato a sgominare un gruppo intento ad affermarsi nelle principali piazze dedicate allo spaccio di droga.

In particolare, sono diversi i reati che vengono contestati alle sedici persone arrestate. Spiccano su tutti il sequestro di persona a scopo di estorsione, aggravato dal metodo mafioso, e la tortura. Ma a questo se ne aggiungono altri che aggravano e non di poco la posizione dei soggetti fermati. Parliamo di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, aggravata dal metodo mafioso, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione aggravata dal metodo mafioso, detenzione e porto illegale di armi e riciclaggio.

I militari della Dda di Potenza in azione – meteoweek.com

I Carabinieri guidati dalla Direzione distrettuale antimafia di Potenza sono venuti a scoprire questo complesso meccanismo. Il gruppo criminale era attivo in particolare nelle piazze di Matera e dello stesso capoluogo della Basilicata. Questi criminali, affiancati da una rete di fiancheggiatori, erano ritenuti molto violenti in quanto non si facevano scrupoli nel rendere sempre più saldo il proprio comando delle piazze di spaccio. Tanto da arrivare a imporre, in qualsiasi maniera, il proprio monopolio proprio nel Potentino e nel Materano.

Stando a quanto riportato dagli inquirenti che hanno condotto l’operazione, il gruppo si imponeva ricorrendo in particolare al metodo mafioso. Si arrivava persino a usare la forza militare per escludere eventuali ingerenze di terzi gruppi, anch’essi criminali e intenzionati a portar via più piazze a questo gruppo. Così venivano messe in atto anche opere di estorsione e tortura, pur di ottenere denaro dalla cessione di una partita di droga. Tutte operazioni smascherate dai carabinieri e che hanno portato alle ordinanze nei confronti dei 16 soggetti fermati.

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