Coronavirus in Italia, nave da crociera Msc respinta dai porti nei Caraibi

L’emergenza coronavirus in Italia continua a provocare allarmismi anche all’estero: giunta di recente è, non a caso, la notizia che vede la nave da crociera della compagnia italiana MSC bloccata e respinta da due porti nei Caraibi per timore del contagio.

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Secondo quanto viene riportato dal New York Times, la nave da crociera italiana Msc Meraviglia è stata respinta da ben due porti nei Caraibi, ovvero in Giamaica e alle Isole Cayman. Questo a seguito di misure precauzionali intraprese da parte dei Paesi caraibici volte ad evitare lo sbarco dell’ospite indesiderato per eccellenza: il coronavirus.

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Tale blocco, in effetti, sarebbe stato messo in atto poiché un membro dell’equipaggio della Msc Meraviglia non sarebbe in buone condizioni di salute. Come comunicato da una nota ufficiale, tuttavia, il malessere del passeggero, che viaggia insieme ad altri 4.500 ospiti e 1.600 membri dell’equipaggio, non sarebbe riconducibile al coronavirus: si tratterebbe, infatti, di una sintomatologia dovuta a un’influenza di tipo A. Inoltre, sembra che nessun altro passeggero sia affetto da sintomi influenzali di alcun tipo.

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Msc Meraviglia era arrivata già martedì mattina al porto di Ocho Rios, in Giamaica, dopo essere ripartita dal porto di Miami. Il divieto di sbarco è però scattato non appena il comandante della nave ha fatto sapere dello stato influenzale di una delle persone a bordo. A seguito della comunicazione, e dopo essere partito il blocco da parte del porto giamaicano, stessa sorte è dunque avvenuta anche al porto di Georgetown alle Cayman.

In Sud America primo caso di Coronavirus: paziente contagiato in Italia

Le misure precauzionali messe in atto dai Paesi caraibici non dovrebbero in effetti sorprenderci. Le stesse strategie erano state messe in atto già con la Diamond Princess (anche se in maniera molto più restrittiva) in Giappone e con la Ms Westerdam in Cambogia. Altro elemento fondamentale da considerare, inoltre, è che il coronavirus ha purtroppo già raggiunto il Sud America proprio di recente, come confermato dal test positivo rilevato su di un 61enne.

Proprio il ministero della Sanità del Brasile, infatti, ha confermato il primo caso di contagio da coronavirus nel Paese, sottolineando che il paziente risultato positivo è un uomo rientrato nella sua città di residenza, San Paolo, da un viaggio di lavoro in Italia verificatosi tra il 9 e il 21 febbraio. Il governo ha dunque annunciato la creazione di un comitato di crisi, e i Caraibi stanno tentando quanto più possibile di limitare l’eventuale espansione del virus verso i loro confini.

Stati Uniti, misure restrittive nei confronti dell’Italia

Anche gli Stati Uniti stanno provvedendo a mettere in pratica nuove misure più contenitive per paura del contagio da coronavirus. In particolare, il governo statunitense ha già aumentato il grado di allerta verso il nostro Paese. Secondo questa segnalazione, i cittadini americani potranno dunque viaggiare, ma dovranno fare più attenzione, in particolar modo se diretti presso i focolai di Covid-19 nostrani.

Il Centers for disease control (Cdc) e il Dipartimento di Stato hanno inoltre modificato in data 25 febbraio le avvertenze per i viaggiatori statunitensi, inserendo l’Italia al livello 2 all’interno di una scala d’allerta composta da quattro livelli in totale.

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