Tremila persone a Cinisi danno l’ultimo saluto a Paolo “Ci rivedremo di nuovo”

Una piazza di Cinisi gremita di 3 mila persone, in un silenzio pieno di lacrime e dolore, ha partecipato ai funerali del giovane Paolo La Rosa, ucciso in una notte di follia. 

L’ultimo saluto ad un giovane che aveva una grande voglia di vivere, ma che si è dovuto scontrare con la brutalità di altri ragazzi come lui. Una piazza di Cinisi gremita di circa 3 mila persone, in un silenzio irreale. Così la provincia di Palermo ha voluto salutare per l’ultima volta Paolo La Rosa, il ventenne ucciso a coltellate a Terrasini la notte fra domenica e lunedì. Commozione e sofferenza negli occhi degli amici del giovane, con indosso magliette bianche con sopra stampato il volto del ragazzo e sotto la scritta: “Ci rivedremo di nuovo”.

Leggi anche -> Omicidio Cerciello Rega: l’ora della verità, al via il processo

Per l’omicidio di Paolo La Rosa è finito in carcere Alberto Mulè, mentre il cugino Filippo Mulè è indagato per favoreggiamento. Quest’ultimo è stato arrestato ieri per il tentato omicidio di Pierpaolo Celestre commesso il 7 settembre dello scorso anno sulla spiaggia Magaggiari, a Cinisi. La folla ai funerali era talmente tanta che la funzione funebre è stata allestita su un palco in piazza dopo aver appurato che la chiesa non avrebbe mai potuto contenere tanti partecipanti. Per un giorno il grande schermo pubblicitario che accoglie chi arriva a Cinisi non trasmette immagini pubblicitarie, ma le foto di Paolo. Ucciso dal fidanzato della sorella al culmine di una banale lite.

Leggi anche -> Emergenza Coronavirus in Italia: bombardamento di “notizie fake e allarmistiche”

Ad officiare le esequie l’Arcivescovo di Monreale Monsignor Michele Pennisi. “Ci troviamo dinnanzi all’assenza di ogni sentimento umano che porta a prevaricare e comportamenti aggressivi fino a portare ad eliminare la vita di un altro essere umano – ha detto l’arcivescovo – siamo di fronte ad un diffuso analfabetismo etico per una distorta percezione del bene e del male. Le famiglie, le scuole, le pubbliche istituzioni, i mezzi di comunicazione di massa, la chiesa a partire dalla tragica morte di questo giovane siamo tutti invitati a riflettere su alcuni aspetti negativi della nostra società dove la violenza in tutte le sue forme, l’illegalità, l’omertà, l’indifferenza continua a minacciare la sicurezza delle nostre città”. Per il funerale si è dovuto attendere il permesso degli inquirenti.

 

Impostazioni privacy