Coronavirus. Gori: “Noi accerchiati ma è la provincia ad essere contagiata”

Parla il sindaco di Bergamo: “i casi di contagio riguardano alcuni paesi della valle Seriana a cui siamo vicini anche moralmente. Tutti confondono e la città sta pagando un prezzo pesante”.

Il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, parla al Corriere della Sera della difficile situazione che sta vivendo la sua città. Accusata di essere nuovo epicentro del coronavirus. E sembra volere accusare la sua provincia, come se non fossereo bergamaschi anche loro. “I casi di contagio riguardano alcuni paesi della valle Seriana a cui siamo vicini anche moralmente. Ma tutti confondono e la città sta pagando un prezzo pesante”. E ancora: “Siamo in attesa di sapere cosa succederà. Nelle ultime 24 ore c’è stato un forte incremento di contagi. E sappiamo che si sta valutando l’istituzione della zona rossa nei paesi della Valle Seriana, anche a protezione della città”.

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Giorgio Gori teme la zona rossa anche dalle sue parti.
“Tocca agli esperti rispondere e ai politici agire di conseguenza, ma non è un mio compito. Io devo cercare di fare tutto il possibile per essere equilibrato, sobrio, rassicurante…”. “Ora la preoccupazione sale di un gradino – ammette il sindaco -. Vale per tutti, intendiamoci, ma per noi più che per gli altri”. E’ come sentirsi accerchiati.  “Sentiamo addosso gli occhi di tutti e i casi di contagio intorno a noi che si moltiplicano ovviamente non ci lasciano tranquilli. Anche se i casi di contagio in città sono molto pochi”. Bergamo è segnalata come seconda città epicentro dopo Codogno. “E questo un po’ mi dispiace – risponde Gori – si fa confusione e si pensa che sia la città al centro del problema mentre invece riguarda alcuni paesi della Valle Seriana. Intendiamoci: il problema c’è, perché si tratta di realtà a pochi chilometri di distanza e io ho assicurato ai colleghi dei paesi vicini tutto il sostegno possibile, non solo morale ma anche materiale”. “Sembriamo noi l’epicentro – continua – anche alcuni colleghi di altri capoluoghi con cui ci sentiamo in chat pensano che tutto parta da Bergamo. Ma così una città che vive di turismo (lo scorso anno i flussi sono aumentati del 56%, e il 65% dei turisti è straniero) sta subendo conseguenze pesantissime”.

Giorgio Gori

 

 

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