Coronavirus, positivo faceva la spesa al supermercato

A Sciacca un uomo risultato positivo al test del Coronavirus è stato trovato dalle forze dell’ordine mentre faceva la spesa in un supermercato.

Coronavirus, positivo faceva la spesa al supermercato (Getty) - meteoweek.com
Coronavirus, positivo faceva la spesa al supermercato (Getty) – meteoweek.com

Invece di restare a casa in isolamento, per prevenire la possibilità di contagio e dare così una mano concreta alla sua collettività di appartenenza, un inserviente di un ospedale di Sciacca è uscito dalla sua abitazione per recarsi a fare la spesa in un supermercato.

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L’uomo, colto in flagrante dalle autorità di polizia, ha tentato di giustificarsi dichiarando che nessuno sarebbe potuto andare al suo posto.  La Procura locale ha immediatamente aperto un’inchiesta al riguardo, con l’imputazione di concorso colposo in epidemia e inosservanza delle normative disposte per far fronte all’emergenza Coronavirus.

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L’inchiesta è stata avviata dopo una denuncia di alcuni vicini di casa dell’uomo e di alcuni colleghi che lo avevano beccato a violare l’isolamento obbligatorio previsto nei casi di contagio accertato. La magistratura ha dato subito comunicazione all’autorità sanitaria di Sciacca. Il reato di epidemia colposa nella forma aggravata prevede una pena che può andare fino ai 12 anni di reclusione.

Coronavirus, positivo faceva la spesa al market (Getty) - meteoweek.com
Coronavirus, positivo faceva la spesa al market (Getty) – meteoweek.com

Da alcune indiscrezioni, si è scoperto che l’inserviente nei giorni scorsi aveva detto ai suoi vicini di essere in ottime condizioni di salute e che il Coronavirus non era contagioso come raccontato dal governo e dalla comunità scientifica.

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L’inserviente di Sciacca non è l’unico ad aver azzardato un comportamento pericoloso per la salute pubblica. A Catania, infatti, il titolare di un bar situato in Corso Indipendenza è stato denunciato dalla polizia per essere contravvenuto al provvedimento dell’autorità che stabilisce orari di apertura e distanza di sicurezza da garantire nei locali pubblici.

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La polizia, intervenuta nel bar, ha riscontrato che il titolare aveva aperto prima delle 6 di mattina, orario stabilito dal dpcm, e che all’interno dei locali non faceva rispettare la distanza minima tra un cliente e l’altro. Il proprietario adesso rischia un’ammenda amministrativa fino a 206 euro e l’arresto fino a 3 mesi. Gli agenti delle Volanti della Questura di Catania hanno avvertito l’uomo che in caso di ulteriore violazione avrebbero proceduto alla sospensione della licenza dell’attività.

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