Coronavirus, la Gran Bretagna adotta una nuova strategia

Contro la diffusione del contagio da Coronavirus, la Gran Bretagna adotta una nuova strategia, diversa da quelle messe in atto fino a ora dagli altri Stati colpiti dall’epidemia.

Coronavirus, la Gran Bretagna adotta una nuova strategia (Getty) - meteoweek.com
Coronavirus, la Gran Bretagna adotta una nuova strategia (Getty) – meteoweek.com

La Gran Bretagna ha deciso di utilizzare una strategia diversa per contrastare la diffusione del contagio da Coronavirus e subito iniziano le polemiche sulla linea adottata per sconfiggere l’epidemia.

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Sir Patrick John Thompson Vallance, medico britannico e Consigliere scientifico capo del governo del Regno Unito dal marzo 2018, ha suggerito al governo britannico di non adottare misure drastiche ma di introdurre restrizioni graduali e arrivare entro l’anno all’immunità di gregge.

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La scelta, però, ha immediatamente innescato delle polemiche riaguardo all’opportunità e alla validità delle misure proposte per far fronte all’emergenza Coronavirus. Il Consigliere Vallance ha raccontato che il Covid19 sarebbe destinato a diventare “molto probabilmente un virus annuale, un’infezione stagionale annuale” e proprio per questo la miglior strategia sarebbe quella di scaglionare le misure restrittive in modo da creare “un’immunità di gregge”.

I timori di Londra

La paura di Londra riguarda la diffusione del Coronavirus. Se il contagio del virus non crescerà abbastanza nei prossimi mesi, l’epidemia potrebbe riemergere in inverno, quando il sistema sanitario britannico potrebbe già essere prossimo al collasso.

Coronavirus, la Gran Bretagna adotta nuova strategia (Getty) - meteoweek.com
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Jeremy Hunt, ex ministro della Salute, ha aspramente criticato l’operato del governo che ha rinviato l’adozione di misure più drastiche per far fronte all’emergenza Coronavirus. Per adesso in Gran Bretagna le scuole restano aperte e gli assembramenti non sono regolamentati. Un’eccezione la line attendista di Londra, ha notato Hunt, che potrebbe provocare gravi danni e innumerevoli contagi.

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Sir Vallance non è, però, d’accordo con l’analisi e gli effetti prospettati da Hunt, e ha replicato alle critiche mosse al governo Johnson spiegando che l’intenzione delle misure adottate è tentare di “spalmare il picco, non di eliminarlo completamente“.

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Sir Vallance ha, infatti, spiegato: “ciò che non vogliamo è che tutti se lo prendano in breve tempo intasando i servizi sanitari. Al tempo stesso, poiché la grande maggioranza delle persone ha sola una malattia blanda, ritardando le misure restrittive costruiamo una sorta di immunità di gregge in modo che più persone siano immuni al virus e si riducano i contagi mentre proteggiamo le persone più vulnerabili”.

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“Se sopprimi qualcosa in modo molto, molto radicale, quando allenti le misure c’è un effetto di rimbalzo e questo rimbalzo arriva al momento sbagliato“, ha concluso Sir Vallance.

Il rischio del picco epidemico

Dato che ancora non è stato trovato alcun vaccino, l’immunità di gregge, che consente alle popolazioni di proteggere le persone immunodepresse attraverso lo sviluppo di anticorpi da parte della maggioranza dei cittadini, avrà tempi lunghi. Nei mesi necessari a tale sviluppo, però, il rischio di diffusione su larga scala del Coronavirus è molto alto e potrebbero essere numerosissimi i malati in terapia intensiva e molto alto il numero di decessi.

Coronavirus, la Gran Bretagna adotta una diversa strategia (Getty) - meteoweek.com
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Per adesso il Primo Ministro del Regno Unito, Boris Johnson, e il suo governo hanno disposto come misura preventiva per attenuare il contagio l’autoisolamento di una settimana per tutti coloro che mostrano sintomi quali tosse e febbre alta. La quarantena dovrebbe essere estesa a tutti i familiari conviventi con la persona sintomatica.

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Le scuole restano aperte e l’unica indicazione, per altro non vincolante, è la sospensione delle gite scolastiche già in programma. Intanto Boris Johnson ha dichiarato che l’epidemia da Coronavirus è la “peggior crisi sanitaria da generazioni ed è una pandemia che continua a diffondersi nel mondo e nel Regno Unito“.

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