Coronavirus | quasi 1.500 morti ma i guariti sono in crescita | si teme il terzo focolaio

Numeri inquietanti nell’ultimo bollettino diramato dalla Protezione Civile. Preoccupa soprattutto la Lombardia che solo oggi ha registato 1865 casi in più di contagio. Gelmini: “numeri preoccupanti”. Il contagio non si ferma affatto.

(Photo by JOHN THYS / AFP) (Photo credit should read JOHN THYS/AFP via Getty Images)

C’è grande incertezza sui nuovi numeri di coronavirus in Italia. Se potesse, la Lombardia da oggi chiederebbe di essere una regione autonoma. I numeri sono schiaccianti e sembra che il Governo non se ne renda davvero conto. L’assessore al walfer Gallera oggi ha dato conto di 1865 contagiati in più solo oggi e in tutta la regione ora i malati sono 11685. Un operatore del 118 di soli 47 anni è morto a Bergamo, si chiamava Diego Bianco. E poi i contagi nel mondo della politica, medici, infermieri: un’ecatombe, e non si vedono numeri incoraggianti. Segno che si dovrà cambiare ancora strategia?

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I numeri di oggi a livello nazionale comunicati dalla Protezione Civile

Sono 17.750 i malati di coronavirus in Italia, 2.795 in più di ieri, mentre il numero complessivo dei contagiati – comprese le vittime e i guariti – ha raggiunto i 21.157. Sono 1.966 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, 527 in più di ieri. Sono arrivate a 1.441 le vittime del coronavirus in Italia. Il dato è stato reso noto dalla Protezione Civile. In un solo giorno c’è stato un aumento di 175 morti. Ma ieri erano stati 250.

Sono aumentati del 36,7% i guariti nelle ultime 24 ore, passando da 1.439 a 1.966 (+527). Il numero dei morti, invece, è aumentato di 175, con un incremento delù 13,8%, uno dei più bassi degli ultimi giorni. In Lombardia, in particolare, il numero dei decessi è aumentato di circa l’8%, pari a 76 casi, contro i 146 di ieri. Infine, il numero dei malati è cresciuto di 2.795 con un incremento del 18,6%.

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Da oggi chiunque rientri in Puglia, «da ogni parte d’Italia o del mondo», dovrà auto segnalarsi all’Asl e restare in isolamento a casa per almeno 14 giorni. In caso di comparsa di sintomi compatibili con il coronavirus, dovrà avvertire il medico. Lo stabilisce una nuova ordinanza del governatore Michele Emiliano. Il provvedimento estende gli obblighi fino ad oggi erano previsti solo per chi tornava da zone con focolai di coronavirus a chiunque rientrerà dall’estero o da qualsiasi zona dell’Italia.

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È morto Cesare Betti, 71 anni, direttore di Confindustria Piacenza. Aveva contratto il Coronavirus ed era ricoverato all’ospedale di Piacenza. Dal 1975 era funzionario dell’associazione degli industriali locale, fino a diventare vice direttore di Confindustria nel 1994 e direttore nel 2002. Betti era anche membro del Consiglio d’Amministrazione della Fondazione di Piacenza e Vigevano.

Gli italiani ancora in giro per il mondo 

«In questi giorni difficili, oltre alle tante emergenze, c’è quella delle migliaia di italiani in tutto il mondo che vorrebbero rientrare a casa». Inizia così un post Facebook del ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che assicura: «La situazione è complessa perché tantissimi voli vengono cancellati in continuazione e molti Paesi stanno chiudendo i confini, ma siamo già riusciti a risolvere molte situazioni, a rimpatriare giovani, famiglie con bambini e contiamo di trovare tutte le soluzioni al più presto». Nel caso non sia possibile fare affidamento sui voli, la Farnesina garantirà viaggi in pullman e in nave.

 

 

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