Coronavirus, morto Stefano Amighetti: prima giovanissima vittima italiana

Si è spento ieri, venerdì 13 marzo all’ospedale di Manerbio dove era ricoverato da sabato scorso, Stefano Amighetti. L’uomo, 38 anni, è la più giovane vittima italiana del coronavirus.

foto di repertorio

Manerbio, morto il 38enne disabile

Stefano era seguito dalla Cooperativa Cooperativa Il Gabbiano di Pontevico, proprio dove si era avuto il primo caso di contagio nel Bresciano. Prima di lui, un operatore di 51 anni, che oggi sta bene, era risultato positivo al virus. La stessa favorevole sorte non è toccata ad Amighetti, per lui non c’è stato nulla da fare. Il ragazzo era arrivato in ospedale già con febbre alta e condizioni di salute pregresse particolarmente precarie. I funerali del giovane si terranno in forma privata, così come previsto dal decreto: “Io sento in me la tua pace, la gioia che tu solo dai – si legge nel necrologio, riportato dai media locali – Attorno a me io sento il cielo, un mondo di felicità”.

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Brescia seconda provincia d’Italia più colpita

Brescia, ad oggi, risulta essere la seconda città di Italia più colpita da coronavirus. Sono in tutto 1588 in totale, secondo i numeri diramati dalla Protezione Civile. Secondo le fonti, infatti, la situazione più critica è quella del comune di Orzinuovi, dove le morti dovute a Coronavirus sono state 5 nell’arco di sole 36 ore. I deceduti erano persone anziane che avevano avuto contatti tra di loro. Al momento in paese sono state registrate ben 104 persone positive. A Montichiari, paese vicino i casi sono 52, a Manerbio i casi accertati sono saliti a 40.

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