Coronavirus, ancora non si intravede la fine: 793 morti e 4.821 contagi in un giorno

L’aggiornamento dei dati della protezione civile per la giornata di oggi, sabato 21 marzo. Nessun miglioramento. Ulteriore incremento nel numero delle vittime, 793 da ieri…

Si lavora per allestire tutti gli ospedali da campo nei tempi più brevi possibili. Qui a Cremona sono al lavoro i medici della Samaritan, una organizzazione evangelica che creerà 68 posti letto per terapia intensiva respiratoria. Trentadue i medici e i tecnici di Samaritan coinvolti nel progetto  (Photo by Emanuele Cremaschi/Getty Images)

I Dati

Il dato più drammatico è quello delle vittime: 793 sono i deceduti dalla sola giornata di ieri il 68% dei quali in Lombardia.

Sono 6.072 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, 943 in più di ieri. Una crescita sostanziale rispetto a ieri quando il dato giornaliero sui guariti era fermo a 689 persone. I malati in terapia intensiva sono 2.857, 202 in più rispetto a ieri. Dei 42.681 malati complessivi i nuovi contagiati sono 4.821, siamo oltre il 10% del totale in un solo giorno: 17.708 sono poi ricoverati con sintomi e 22.116 sono quelli in isolamento domiciliare.

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Lombardia, 546 vittime

Come sempre a Milano poco prima della conferenza stampa della Protezione Civile sono stati illustrati i dati della Lombardia, mai così gravi. Il dato che ammutolisce riguarda le vittime: 546 in un giorno… solo in Lombardia si calcolano 3.095 morti. Impossibili da gestire per i servizi funerati e le tumulazioni. Si tratta di un’emergenza: l’esercito sta portando fuori dalla regione le bare con colonne di camion per la cremazione. Non ci sono altre soluzioni.

Contagi in costante e continuo aumento

I pazienti positivi oggi tra le province lombarde sono 25.515, ben 3.251 in più rispetto a ieri, una cifra a dir poco impressionanti. Un terzo delle persone malate, 8.258 risultano ospedalizzate, tutte le altre sono curate in isolamento nelle loro abitazioni perché non presentano sintomi gravi. I ricoverati in più rispetto a ieri sono 523. Il numero di persone in terapia intensiva sono 1.093 persone, siamo oltre il triplo quello che sarebbe la normale disponibilità di letti nella regione.

Gallera: “Ce lo aspettavamo”

L’assessore regionale Gallera legge i dati in modo freddo, cerca di non farsi coinvolgere: “So che sono dati terribili ma tutti gli esperti ci avevano detto che i giorni più duri sarebbero stati oggi e domani, il tredicesimo e il quattordicesimo giorno dall’introduzione dell’effettiva misura di contenimento. Gli esperti avevano ragione: i dati sono tutti in drammatica crescita”.

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Questo, suddivisi per ogni regione, i dati che riguardano malati, isolamento e guariti. La Basilicata è l’unica Regione fino a questo momento senza alcuna vittima

Da lunedì nuovi posti in terapia intensiva

Grazie alla straordinaria gara di solidarietà degli italiani, nuovi posti letto di terapia intensiva saranno disponibili: gli ultimi test sono stati effettuati oggi. Crema, Piacenza, San Raffaele. In arrivo medici da Cuba, dalla Cina ma anche tantissimi volontari dalle province meno colpite perché ora il problema sarà non mettere i malati ma chi li curerà. Intanto in Emilia Romagna i ricoveri in terapia intensiva sono scesi: molto moderatamente, due soli casi in meno. Ma sono scesi. I ricoverati attaccati alle macchine sono 265 ed è un dato stabile… che significa casi meno gravi rispetto al passato.

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