Coronavirus, Lopalco: “Può infettare il sistema nervoso e quello addominale”

Il coordinatore dell’emergenza in Puglia parla anche di eventuali nuovi casi. “Se in casa c’è un contagiato, esso diffonderà il virus tra i familiari”, dichiara Lopalco.

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Pier Luigi Lopalco torna a parlare di quelle che sono le conseguenze del Coronavirus nel corpo umano. Il coordinatore dell’emergenza nella Regione Puglia è stato questa mattina ospite di Agorà, su Rai tre. Lopalco ha fatto capire che, a fronte della necessità di attenersi alle regole stabilite dal Governo, potrebbero esserci conseguenze di diversa natura. In particolare la necessità di restare a casa, che secondo il professore potrebbe comunque portare dei casi, qualora uno dei membri di una famiglia che non esce di casa sia già positivo.

La prima generazione di casi in questo momento sembra essere abbastanza sotto controllo – dichiara Lopalco in tal senso – . Non sappiamo se, attraverso quel meccanismo di cui sappiamo tutto, persone con pochissimi sintomi non abbiano poi contagiato altre persone nel nucleo familiare. Oggi i nuclei familiari rappresentano una situazione da tenere strettamente sotto controllo. La gente rimane in casa, e se in casa c’è un positivo sicuramente si contageranno gli altri“.

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Il professor Lopalco parla anche di un eventuale secondo contagio – meteoweek.com

Una delle scoperte fatte negli ultimi tempi riguarda l’eventualità che il Coronavirus infetti il sistema nervoso centrale. Lopalco va anche oltre e svela che altri apparati del nostro organismo, oltre ovviamente a quello respiratorio, possono essere toccati dal virus. “Questa è una delle scoperte che è stata fatta. Un’altra scoperta parla di diversi casi che non si presentano con sintomi respiratori, ma bensì addominali. Sembra una gastroenterite, poi si fa una Tac e i polmoni sono già danneggiati. È una minoranza dei casi, ma abbiamo capito che questo virus, dal momento che circola nell’organismo, non fa danni solo a livello polmonare“.

Il problema al sistema nervoso – prosegue Lopalco – è importante da tenere sotto controllo. Non vorremmo che un virus con un comportamento simile all’herpes, che si va dunque a nascondere da qualche parte, a distanza di mesi viene fuori e dà delle reinfezioni endogene. Purtroppo è ancora tutto da capire e da studiare, ma anche dal punto di vista epidemiologico è importante valutare questi fenomeni“.

Un altro aspetto che è venuto alla luce e sul quale ci si interroga, riguarda l’eventualità di un secondo contagio. Lopalco risponde così, anche in ottica di eventuali infezioni permanenti ai polmoni: “Dipende dall’entità del danno. Una polmonite virale potrebbe anche lasciare danni alla capacità polmonare. Non riguarda solo il coronavirus. Nel breve tempo non si può essere contagiati un’altra volta, si diventa immuni. Bisogna capire il grado di protezione che viene fornito da questi anticorpi“.

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