Se ne va un grande dell’industria. E ancora non si sa il motivo

È morto a 82 anni Alessandro Fagioli, decano dell’industria reggiana, fondatore e presidente per sessant’anni del colosso Fagioli Group Spa. E’ spirato in un letto dell’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, dove era ricoverato da una settimana per l’aggravarsi improvviso delle sue condizioni di salute.

(Photo by OSCAR DEL POZO/AFP via Getty Images)

 

Non è ancora dato a sapere se sia morto anche per il coronavirus, certo è che Alessandro Fagioli, decano molto apprezzato nel mondo dell’industria, è morto per l’aggravarsi improvviso delle sue condizioni di salute: era affetto da varie patologie. E’ spirato in un letto dell’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, i volontari di un’ambulanza erano andati a prenderlo in condizioni già critiche nella sua abitazione di Sant’Ilario d’Enza dove ha vissuto per mezzo secolo. Stava male ma neppure le sue patologie gli avevano impedito di seguire da vicino l’andamento dell’azienda fino all’ultimo. Membro degli Industriali di Reggio Emilia e del Lions Club, era molto legato al suo territorio. Lascia  la moglie Manuela, i figli Alessandra, 32 anni, e Alfredo, 28 anni. Il funerale non è ancora stato fissato e, vista l’emergenza attuale, si terrà in forma privata.

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Originario di Traversetolo, nel Parmense, Alessandro Fagioli resta l’emblema della Fagioli Spa, l’azienda di ingegneria leader mondiale in trasporti e sollevamenti eccezionali che ha chiuso il 2019 con 200 milioni di fatturato e 600 dipendenti in tutto il mondo. Un’azienda nata come una piccola realtà familiare che si è trasformata nel tempo in un gioiello dell’ingegneria d’avanguardia, specializzata in imprese colossali. Alessandro l’aveva fondata insieme al padre, il cavaliere del lavoro Giovanni Fagioli: lui stesso amava ricordare come nel 1951 il padre, in origine autista dipendente per una piccola società, decise di comprarsi il primo Dodge nel 1951 mettendosi in proprio come corriere. All’inizio Fagioli trasportava dal legname al bestiame ai generi alimentari, finché nel 1955 iniziò il trasporto continuativo di barattoli per una impresa locale. La competenza e la leadership sui trasporti eccezionali è presente fin dal 1965, quando avvennero la prima movimentazione di un boiler e il trasporto di una campana in bronzo, ma è a partire dagli anni ’70, parallelamente alla moltiplicazione di uffici in tutta Italia, che si eseguono le prime spedizioni eccezionali verso Libia, Arabia Saudita e il Medio Oriente: da lì ha origine la fama internazionale del gruppo.

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