Coronavirus, Gabrielli: “Colpire i furbi per fermare il contagio”

Il capo della Polizia ha parlato delle misure prese per bloccare chi esce di casa senza buone ragioni. “I nostri uomini lavorano per spezzare il contagio”, dichiara Gabrielli.

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La lotta contro il Coronavirus non si ferma e non si limita al grande lavoro che si sta svolgendo all’interno degli ospedali di tutta Italia. In questo momento medici, infermieri e volontari stanno somministrando le migliori cure possibili alle centinaia di persone ricoverata. Ma c’è un altro pericolo che si aggira ancora per le strade e nei luoghi chiusi del nostro Paese. Parliamo della possibilità del contagio ancora reale, per via delle persone che escono di casa senza avere la protezione e soprattutto l’autocertificazione. Ne ha parlato questa mattina Franco Gabrielli.

Il capo della Polizia è intervenuto in diretta a Sky TG24. Gabrielli ha fatto capire l’importanza degli agenti di polizia sparsi per tutta Italia. Essi si occupano di controllare le persone che escono di casa, per qualsiasi ragione. E facendo valere quello che è il diktat imposto dall’ultimo decreto, solo chi esce per andare a lavorare, fare la spesa, acquistare farmaci o svolgere attività legate alla propria salute vengono lasciati andare. Gli altri ricevono delle sanzioni, che in base alle ultime disposizioni del Governo oscillano tra i 400 e i 2.000 euro.

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Sono oltre due milioni i soggetti controllati per verificare dove stessero andando – meteoweek.com

Gabrielli, nel suo intervento, ha lodato l’intervento delle forze di polizia disposte sul campo. “Ci sono le straordinarie persone che combattono negli ospedali – ha esordito – . E poi c’è un’altra battaglia che vede impegnati i nostri uomini, quella di spezzare la catena del contagio, perseguendo i furbi, chi con comportamenti sbagliati introduce un vulnus al sistema che può vanificare gli sforzi che si stanno facendo“.

Franco Gabrielli, oltre a rendere nota la diffusione di un nuovo modulo per l’autocertificazione, ha anche reso noti alcuni degli ultimi numeri legati ai controlli degli agenti di polizia. Numeri che fanno riflettere, soprattutto per il numero molto alto di denunce in relazione alla quantità di soggetti fermati per le strade. “Fino al 24 marzo – ha dichiarato Gabrielli – su due milioni e mezzo di cittadini controllati ci sono stati 110mila denunciati“.

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