Lombardia, i numeri tornano a far paura. Fontana: “Casi di oggi già 2.500”

I numeri riguardanti il contagio da coronavirus tornano a far paura in Lombardia dopo un discreto calo negli ultimi giorni. Fontana: “Sono già 2.500 i casi nella giornata di oggi, un incremento preoccupante. Ci auguriamo sia dovuto a qualche episodio eccezionale o c’è da essere imbarazzati”

Attilio Fontana, governatore della Lombardia

Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, fa il punto della situazione sull’emergenza coronavirus e sui numeri nella consueta conferenza stampa. “I numeri purtroppo non sono molto belli, il numero dei contagiati è aumentato un pò troppo rispetto alla linea dei giorni scorsi, 2500 nuovi casi sono tanti”. Ha aperto così il governatore della Lombardia. “Dovremo valutare – ha aggiunto – se è un fatto eccezionale determinato da qualche episodio particolare o se è un trend in aumento, il che sarebbe un pò imbarazzante».

“E’ di 2.500 persone l’aumento dei contagiati nell’ultima giornata in Lombardia. Non so se è arrivato il picco o se ci è sfuggito qualcosa – ha aggiunto – queste valutazioni spettano ai tecnici, io posso solo dire che personalmente sono preoccupato”.

Sui tamponi, motivo di polemica negli ultimi giorni, spegne sul nascere potenziali accuse. “Sono state fatte speculazioni vergognose – spiega – le indicazioni date il 27 febbraio dall’Iss che sostiene come i tamponi si facciano solo ai sintomatici e per gli altri sono fuorvianti. Noi siamo la Regione che ha fatto in assoluto il maggior numero di tamponi, oltretutto rispettando tutte le direttive”.

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Il governatore: “Vorremmo effettuare più tamponi”

“Lunedì abbiamo mandato all’organismo tecnico una richiesta per sapere se le linee guida debbano essere confermate e non sono arrivate risposte. Se le indicazioni cambieranno noi seguiremo le nuov» a due condizioni. Ovvero che mi si dia tutto quanto è necessario per fare i tamponi. I laboratori della Lombardia al momento riescono a processarne a pieno regime 5mila al giorno. Mi pare evidente che devono metterci in grado di processarne di più. A cinquemila al giorno, considerato i 10 milioni di lombardi ci vorrebbero quasi tre anni di tempo”.

“Mi auguro che su questo argomento non ci siano ulteriori fraintendimenti perché rischiano di essere fuorvianti per i cittadini. Parli – ha aggiunto Fontana – solo l’istituto superiore di Sanità, parli solo l’organismo tecnico del ministero e dica cosa si deve e non si deve fare. Non sono scelte che competono a me, ai sindaci, ai sottosegretari di turno che amano fare polemica”.

Intanto, secondo Fabrizio Nicastro, dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e fra gli esperti del Gruppo analisi numerica e statistica dati Covid-19, il picco dell’epidemia di coronavirus in Italia sarebbe vicinissimo. Si presenta “molto largo, una sorta di plateau”. Questa è la situazione ad ora, dominata da Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Ma ha avvertito. “Se un’altra regione importante dovesse esplodere – ha rilevato Nicastro – è chiaro che la curva si rialzerà”.

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