Coronavirus. Il vaccino è pronto, sarà un cerotto, manca però autorizzazione

Il gruppo di ricercatori dell’Università di Pittsburgh è lo stesso che ha messo a punto il vaccino per la Sars. Tra loro, l’italiano Andrea Gambotto. “Sui topi funziona, la Fda ci autorizzi a passare all’uomo”. In 5 mesi si potrebbe cominciare la produzione.

La speranza arriva dagli Stati Uniti. Anzi, oggi è molto più di una speranza perchè il vaccino contro il coronavirus Covid-19 funziona sui topi, manca solo l’autorizzazione a procedere la sperimentazione sull’uomo. Sembra un cerotto trasparente il vaccino anti-Sars-Cov-2 studiato dagli scienziati della University of Pittsburgh School of Medicine (Upmc). I ricercatori hanno  annunciato che i primi test suitopi hanno mostrato che il vaccino, somministrato attraverso un cerotto delle dimensioni di un polpastrello, produce anticorpi specifici per il nuovo coronavirus “in quantità ritenute sufficienti a neutralizzarlo”. Il lavoro, pubblicato su ‘EBioMedicine’, rivista pubblicata da Lancet, è il primo studio ad essere pubblicato in seguito a revisione da parte di scienziati di altri istituti e descrive un potenziale vaccino contro Covid-19. I ricercatori hanno potuto agire rapidamente grazie ai precedenti lavori durante altre epidemie da coronavirus.

Leggi anche -> Coronavirus, l’appello del Dott. Claudio Cerchione, oncoematologo: “Il nemico numero uno è il tumore, non interrompete le terapie”

Tra gli scienziati che lavorano al vaccino c’è l’italiano Andrea Gambotto, in forza al Dipartimento di genetica molecolare e biochimica presso l’Università di Pittsburgh: “Abbiamo lavorato in passato con l’epidemia di Sars nel 2003 e Mers nel 2014. Questi due virus – spiega il ricercatore – strettamente connessi alla Sars-Cov-2, ci insegnano che una particolare proteina, chiamata spike, è importante per indurre l’immunità contro il virus. Sapevamo esattamente dove combattere questo nuovo virus”. “La nostra capacità di sviluppare rapidamente questo vaccino è il risultato della collaborazione tra scienziati con competenze in diverse aree di ricerca che lavorano con un obiettivo comune”, ha aggiunto Louis Falo, coautore senior e professore e direttore del Dipartimento di dermatologia della Facoltà di Medicina dell’Università di Pittsburgh e Upmc.

Leggi anche -> Coronavirus, come sta andando? Ce lo dicono le terapie intensive

Il vaccino sarà un cerotto

Si tratta di un cerotto con 400 minuscoli aghi che somministrano frammenti della proteina spike attraverso la cute, dove la reazione immunitaria è più forte. Il dispositivo si utilizza come un normale cerotto e i micro-aghi, fatti interamente di glucosio e frammenti di proteina, si dissolvono nell’epidermide. “Ci siamo basati sul metodo di scarificazione cutanea usato originariamente per somministrare il vaccino antivaiolo, ma impiegando una versione ad alta tecnologia più efficiente e riproducibile da paziente a paziente”, ha affermato Falo. “Ed è inoltre abbastanza indolore, più o meno come la sensazione del velcro sulla pelle”. “Dopo essere stato testato sui modelli murini – spiega ancora il nostro scienziato, Gambotto – si è potuto notare che il PittCoVacc ha generato una “grande quantità di anticorpi” contro il Sars-CoV-2, e il tutto è avvenuto entro due settimane dall’applicazione del cerotto. I modelli animali non sono stati ancora valutati sul lungo termine, ma i ricercatori sottolineano come i topi ai quali è stato somministrato il vaccino contro Mers hanno prodotto un livello sufficiente di anticorpi per neutralizzare il virus per almeno un anno, e finora i livelli di anticorpi nei modelli vaccinati contro Sars-CoV-2 sembrano seguire lo stesso andamento. Ora si attende l’approvazione di nuovo farmaco sperimentale dalla Food and Drug Administration in previsione di iniziare uno studio clinico sull’uomo.

 

 

 

Impostazioni privacy