Coronavirus, mutui e liquidità alle imprese: banche in prima linea

Coronavirus, mutui e liquidità a imprese in difficoltà: le banche intendono concederli ma Governo deve permetterlo giuridicamente. Patuelli: “Detassare Btp”.

Coronavirus, mutui e liquidità alle imprese: banche in prima linea
Coronavirus, mutui e liquidità alle imprese: banche in prima linea(GettyImages)

La crisi economica, per certi versi inevitabile, che sta imperversando nel nostro Paese a causa del Coronavirus, sta mettendo a rischio la solidità di molte imprese. Per venire incontro a quelle più in difficoltà, l’Abi (Associazione Bancaria Italia), tramite il presidente Antonio Patuelli, si è detta in prima linea nel garantire mutui e liquidità. Tuttavia, il finanziamento delle aziende dipenderà dal Governo, o meglio, per citare Patuelli, “se ce lo permettono giuridicamente“. C’è, infatti, un “calendario così sincopato di scadenze in base alle quali al 91esimo giorno di mancato pagamento si deteriora il credito“.

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Coronavirus, Patuelli:”Detassare i Btp”

Garantire i suddetti prestiti alle aziende (fino al 25% del fatturato) è certamente un qualcosa che si muove nella direzione auspicata dalle banche, tuttavia il nostro Paese, secondo Patuelli, è scavalcato da altri paesi dell’Unione Europea che hanno investito cifre maggiori sulle garanzie alle imprese. L’Abi chiede al Governo che le garanzie “si avvicinino il più possibile al 100%”. Per quel che concerne le risorse, invece, l’Abi considera un buon segno d’inizio lo stanziamento di 1,5 miliardi.

Antonio Patuelli
Antonio Patuelli (GettyImages)

Ma al fine di intercettare 1,4 miliardi di euro bloccati nei conti correnti italiani, Patuelli osserva che “se i Btp non hanno rendimento, o ne hanno troppo poco rispetto al rischio, è chiaro che non attraggono i risparmiatori. Bisognerebbe esentare i titoli di Stato da emettere da ogni imposta presente e futura”. Sarebbe necessario, inoltre, “ridurre la tassazione degli utili, oggi al 26% e incentivare i depositi bancari a lunga durata”.

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Il presidente dell’Abi, propone che in Europa, infine, vengano utilizzati fondi accumulati finora per altre ragioni (come il Mes) e impiegarli per supportare economicamente i Paesi data la pandemia. L’Europa, dovrebbe, secondo Patuelli, “avere programmi di sviluppo per tutta l’Unione e finanziarli con fondi bilancio e bond da essa emessi, poiché più facilmente sottoscrivibili dalle banche e in grado di diversificare il rischio rispetto al debito sovrano”.  

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