Le multe aumentano, 15mila in due giorni | Ma si possono pagare in misura ridotta

Non bastano i tanti inviti a stare a casa: le sanzioni di chi va in giro senza un motivo plausibile sono ancora moltissime: e costano care.

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Chi va in giro

Tante multe: frutto di un gran numero di pattuglie in strada e di molti più controlli rispetto al periodo immediatamente iniziale del decreto. Ma anche del fatto che comunque c’è ancora troppa gente che in qualsiasi maniera e con le scuse più strane va in giro. La quarantena non è una necessità, una salvaguardia comune. Ma qualcosa da aggirare con qualunque stratagemma.

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Le scuse più strane

Inutili fino a questo momento gli appelli del presidente del consiglio Conte, del commissario della protezione civile Borrelli, degli sportivi che sono stati chiamati come testimonial e anche delle luminarie in città: ieri sul Pirellone campeggiava la scritta “Resta a casa”. La gente se può esce, con qualsiasi scusa.

Supermercato di Milano, in zona Rubattino: fuori c’è una coda di almeno cento persone in fila, attesa prevista non meno di un’ora e mezza. Passano due vigili urbani e fermano una signora… È la terza volta oggi che la vediamo qui in coda”. Risposta: “Avevo dimenticato i corn flakes per la colazione dei ragazzi”. Persino qualcuno in coda perde la pazienza: e scatta la sanzione. Oltre 400 euro. Nonostante la signora avesse pronta e compilata un’ennesima autocertificazione.

La fase 2

Il 13 aprile, come data di scadenza del decreto è già il passato remoto. Lo sostiene lo stesso Angelo Borrelli: “Non diamoci troppe pacche sulle spalle, sono certo che la stragrande maggioranza delle persone si comporta come si deve ma c’è davvero troppa gente in giro e se il tasso di contagio è quello di cui parliamo (i più ottimisti dicono 1:1, un contagiato per ogni contagiato che esce, quelli più realisti dicono 1:2,5, ovvero due contagiati e mezzo per ogni contatto) non saremo fuori nemmeno per il primo maggio”.

Il toto-data

Inutile fare illazioni: anche il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli perde la pazienza su questo toto-data che dà solo false illusioni ma soprattutto non consolida l’unico concetto fondamentale, che è l’isolamento.

Previsioni improbabili

Borrelli ieri in conferenza stampa è stato chiaro, anche perché qualcuno gli aveva messo in bocca parole di ottimismo che nessuno gli ha mai sentito pronunciare: “Per la fase 2 al momento c’è una sola data, il 13 aprile, così come annunciato dal presidente del Consiglio. Le mie parole sono state equivocate. Ho solo detto che le misure sono determinate in base all’evoluzione della situazione, questo è un virus nuovo e non possiamo fare previsioni”.

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15mila multe

Quando alle sanzioni aumentano, queste sì, anche più dei contagi e dei decessi: nelle ultime 48 ore ne sono state stilate oltre 15mila. Chi viene multato può contestare o pagare in misura ridotta. In caso di sanzione da 400€ la multa è di 260€ entra trenta giorni di calendario, e non cinque come per le solite sanzioni amministrative stradali.

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