Locatelli: “I numeri sono buoni, ma il pericolo non è scampato”

Parla il presidente del Consiglio superiore di Sanità dopo la diffusione del bollettino. “Questa è la dimostrazione del fatto che le misure prese stanno funzionando”, prosegue Locatelli.

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Continuano ad arrivare dati sempre meno negativi per la gestione dell’emergenza Coronavirus nel nostro Paese. Il nuovo bollettino reso noto, come di consueto intorno alle 18, ha fatto vedere che l’Italia sta finalmente ottenendo delle conseguenze positive. Sta calando in maniera progressiva il numero di persone con il Coronavirus che perdono la vita. Resta stazionario invece il numero dei nuovi contagi, a fronte però di un numero di tamponi eseguiti che cresce costantemente. E resta alto anche il numero degli italiani che riescono a guarire.

Oggi ha presenziato alla consueta conferenza stampa di presentazione del bollettino, Franco Locatelli. Il presidente del Consiglio superiore di Sanità ha voluto dare la propria chiave di lettura dei dati resi noti in precedenza da Angelo Borrelli. Il capo della Protezione Civile ha sciorinato i numeri, poi interpretati da Locatelli ovviamente in ottica positiva. Non c’è l’ottimismo che può scappare, visto che la guardia deve rimanere sempre alta. Ed è proprio Locatelli a soffermarsi soprattutto su un paio di aspetti, ovvero i pazienti in terapia intensiva e il numero dei morti.

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Angelo Borrelli ha fornito oggi dati che inducono all’ottimismo – meteoweek.com

Locatelli ha sottolineato che, per la prima volta, il saldo dei posti occupati in terapia intensiva è negativo. Anche il numero dei morti scende, quindi si può sorridere, anche se quest’ultimo dato resta altissimo. “Dal 27 marzo a oggi, quindi su un arco temporale di nove giorni, siamo passati da più di 120 accessi nelle terapie intensive a, come ha ricordato il dottor Borrelli, a un saldo negativo di 74 soggetti. Abbiamo 74 malati che oggi non sono più nelle terapie intensive rispetto a ieri. Anche il numero dei deceduti si è ridotto dai 970 del 27 marzo ai 680 attuali. Quindi è la conferma di quanto è stato appena sottolineato”.

Locatelli, dunque, prova a dare una chiave di lettura ottimista ma comunque con gli occhi ancora ben aperti. Anche perchè, come dice lui stesso, il pericolo non è ancora scampato. “Ancora una volta valga il messaggio forte, che questo non deve essere minimamente letto come un messaggio secondo il quale abbiamo ormai superato la fase critica e il pericolo è scampato. Non abbiamo scampato proprio nulla. È solo la dimostrazione che quanto è stato messo in atto è servito per contenere la diffusione epidemica e per ridurre il numero dei deceduti e quello di chi deve far ricorso alle cure in terapia intensiva”.

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