Coronavirus | difficoltà a valutare i ragazzi a distanza, la strada è ripetere l’anno ?

L’Associazione nazionale dei presidi ha pubblicato un articolo sul proprio sito denunciando le difficoltà della didattica a distanza. Al contempo però, ha invitato i professori a cambiare metodologia di valutazione.

Ca’ Foscari University of Venice Italian student Matteo Danieletto (Photo by ANDREA PATTARO / AFP) (Photo by ANDREA PATTARO/AFP via Getty Images)

L’associazione Nazionale dei Presidi, in un lungo articolo postato sul sito ufficiale, ha denunciato le difficoltà che stanno incontrando i professori di tutta Italia, nel praticare una didattica a distanza che si riveli realmente utile all’apprendimento degli studenti.

Nell’articolo infatti, l’associazione fa innanzitutto notare che “le scuole si sono dimostrate capaci di reagire con creatività, organizzandosi nel modo più utile per coinvolgere i propri studenti, cercando metodi diversi per adattare alla situazione di emergenza quello che ieri era considerato di routine, adottando comportamenti che tentano di conciliare prassi consolidate con i nuovi bisogni”

Nonostante questo però sta emergendo il problema di come praticare in maniera efficace la didattica a distanza e in particolar modo, i professori stanno riscontrando molte difficoltà nell’effettuare le valutazione a distanza sulle prove degli studenti.

Anps: bisogna che i docenti cambino metodologia di valutazione

Su questo, l’Anps ha fatto delle precisazioni rivolte ai docenti di tutta Italia. Li ha infatti invitati a comprendere come la didattica a distanza, che al momento rimane comunque l’unico modo possibile per insegnare vista la situazione di emergenza in cui ci troviamo, permette comunque agli studenti la “partecipazione alle attività, la capacità di socializzare e mettersi in relazione con gli altri, la creatività nell’esecuzione dei compiti, l’empatia e l’interesse per lo studio”.

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Per quanto dunque sia la stessa associazione a sottolineare come questa non è certo “la panacea per tutti i problemi della scuola”, è importante che i professori capiscano che questa modalità di insegnamento rappresenta comunque un opportunità. E in questo senso, forse i docenti non riescono ancora del tutto a comprendere è che non è possibile pensare di eseguire la valutazione a distanza con le stesse modalità con cui sono sempre stati abituati a fare in classe. Occorre dunque che i professori prendano atto di questo, e provino a rielaborare un metodo diverso, più adatto al nuovo contesto in cui si ritrovano adesso a condurre le lezioni.

Per aiutare i docenti, il Miur ha introdotto la figura dell’animatore digtale

Il Miur, nella data del 20 Marzo, ha stanziato per gli istituti scolastici 8,2 milioni di euro allo scopo di rafforzare la didattica a distanza. Ogni scuola ha infatti ricevuto un contributo pari a mille euro. Questo, è stato destinato alla formazione online dei docenti su cui come eseguire la didattica a distanza in modo proficuo, cercando di fare il massimo per aiutare gli studenti ad apprendere e studiare nonostante le difficoltà del momento. Il Miur ha poi introdotto la figura dell’animatore digitale.

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Questa figura ha il compito di formare i docenti su questa nuova metodologia didattica, allo scopo di riuscire a coinvolgere attivamente sia gli studenti che l’intera comunità scolastica.

Resta adesso da capire se i docenti riusciranno in tempi brevi ad ad adattarsi a questo nuovo contesto. Il rischio altrimenti, è che nell’impossibilità di effettuare della valutazioni che rispettino i parametri del Miur, si possa anche arrivare a dover fare ripetere l’anno agli studenti.

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