Secondo i dati diffusi dalla John Hopkins University la Germania ha raggiunto un alto numero di decessi e di contagi da Coronavirus: le vittime sono 1584 e i ricoverati sono più dell’Italia. 
Nelle ultime 24 ore in Germania il bilancio del Coronavirus è allarmante: il contagio è aumentato di 3.677 casi e 92 sarebbero le vittime, numeri di certo più bassi di ieri ma comunque non positivi.
LEGGI LE ALTRE NOTIZIE DI CRONACA > CLICCA QUI
Le vittime totali avrebbero raggiunto quota 1.548, mentre i casi di contagio da Coronavirus sarebbero più di 110 mila. I pazienti ricoverati, invece, sarebbero 28.700, un numero ben più alto rispetto all’Italia.
LEGGI ANCHE > Coronavirus. Costruito in 10 giorni, primi pazienti in ospedale Fiera a Milano
I dati forniti dalla John Hopkins University sono, però, diversi rispetto a quelli divulgati dal Robert Koch Institut, che segnala poco più di 95 mila casi di contagio registrati elettronicamente e 1.434 decessi, circa cento in meno rispetto al primo studio.
LEGGI ANCHE > Coronavirus, gente a casa e la rete internet soffre e si corre ai ripari
Già da ieri il numero dei contagiati della Germania ha superato anche la Cina, mentre il tasso di mortalità tedesco resta relativamente basso. La percentuale è in costante aumento, come spiegato dal Robert Koch Institut, che ha segnalato che in meno di una settimana si è passati dallo 0.8% all’1.3%, ancora lontana dalla percentuale di letalità registrata in Italia (12%), in Francia, in Spagna e in Gran Bretagna (intorno al 10%). 
Il direttore del Robert Koch Institut, Lothar Wieler, ha affermato: “dobbiamo mettere in conto che ci saranno più morti, siamo all’inizio di un’epidemia e non dobbiamo mollare“.
LEGGI ANCHE > Coronavirus: anziani morti al Trivulzio, dal Ministero pronti gli ispettori
Il direttore Lothar Wieler ha affermato che il numero di vittime potrebbe essere maggiore di quello finora stimato e diffuso dai dati ufficiali. Una delle ragioni per le quali il numero di decessi potrebbe essere superiore dipende dal fatto che le autopsie vengono eseguite dopo vari giorni a causa dell’intasamento. Questo porterebbe a non avere più alcuna traccia di Covid-19. In più, ha spiegato Wieler, durante i primi giorni di epidemia le autopsie non venivano assolutamente eseguite.
