Coronavirus, gente a casa e la rete internet soffre e si corre ai ripari

A causa della zona rossa imposta in tutta Italia dal governo, il consumo di internet da parte degli utenti è cresciuto esponenzialmente, rallentando le reti e costringendo gli operatori a correre ai ripari. 

(Photo by Marcelo Hernandez/Getty Images)

Con la quarantena messa in atto dal governo su tutto il territorio nazionale con il decreto del 8 marzo, era inevitabile che il consumo di internet da parte dei cittadini sarebbe cresciuto in maniera esponenziale. Sia per esigenze lavorative ( aumento dello smart working, didattica a distanza ecc…), sia perché, per una nazione che nel tempo libero legge poco, era inevitabile che la rete diventasse il principale strumento per far passare il tempo e non annoiarsi. La diretta conseguenza di questo è stato che su tutto il territorio nazionale la connessione internet, in particolar modo al Nord, ha iniziato a subire dei rallentamenti. 

Gli operatori Telco si sono messi subito al lavoro per risolvere il problema

Adesso, i principali operatori delle telecomunicazioni si sono messi al lavoro per tentare di risolvere il problema. Michele Gamberini, Chief Technology and Information Officer di Tim, intervistato dall’Ansa, ha dichiarato che l’azienda ha riportato dei picchi di traffico pari al 100 per cento per quanto concerne la rete fissa, e del 20 per cento sulla rete mobile. Ha inoltre precisato che questi rallentamenti sono stati registrati a partire dal decreto emanato dal governo l’8 marzo. In realtà, già nella data del 24 Febbraio, la Regione Piemonte aveva registrato un aumento del consumo di internet sul territorio di circa il 50 per cento rispetto al mese precedente. Top-IX, un consorzio che controlla un Neutral Access point nella zona Nord-Ovest del paese per quanto riguarda il traffico internet, ha dichiarato che le ricerche su Google hanno subito un incremento del 45 per cento, mentre l’utilizzo di Facebook è salito del 42 per cento rispetto al mese precedente. 

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Nel resto d’Italia però, questi incrementi del traffico ci sono stati, ma in modo molto minore rispetto al Nord. È interessante poi notare che, stando ai dati a disposizione, le reti sono andate in difficoltà in primo luogo per l’aumento del consumo dati di video e gaming, specialmente negli orari serali. Questo incremento del traffico internet, sta pesando in modo pressoché uguale sia sulle reti mobili che su quelle fisse. E questo al di là della tecnologia che li supporta. A patire questo sovraccarico, non sono dunque soltanto le reti in rame, ma anche le reti in fibra-rame FTTC e FTTH. Un dato interessante, in quanto in teoria, queste dovrebbero essere in grado di garantire un’ottima copertura, soprattutto per la fruizione di contenuti in streaming. 

Gli interventi degli operatori per sistemare la situazione

Gli operatori, per cercare di sopperire a questi rallentamenti, stanno allargando i bocchettoni che consentono la connessione tra la rete di trasporto e quella di accesso alle case. Questo aggiustamento dovrebbe permettere di rispondere in maniera adeguata al rallentamento della rete sul territorio. Luigi Gubitosi, amministratore delegato di Tim si è comunque dichiarato fiducioso sul fatto che questi rallentamenti non rappresenteranno un problema per gli utenti. Questo, in quanto ha riferito che l’azienda ha già messo in atto una serie di azioni per allargare le riserve di rete e rendere così sostenibile l’aumento del traffico che si è verificato in questo ultimo mese.

Luigi Gubitosi (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images for Lega Serie A)

In ogni caso, questo, non è un problema che riguarda solo l’Italia. Anche negli Stati Uniti infatti iniziano a registrarsi dei rallentamenti della rete diffusi sul territorio. Questo perché già adesso, il 29 per cento dell’intera forza lavoro statunitense sta già lavorando attraverso lo smart working. 

Vodafone invece, per contrastare questo aumento di traffico, ha deciso di rimuovere il limite di traffico dati degli studenti, in modo che questi possano seguire le lezioni da casa mediante videoconferenza senza dover utilizzare la connessione fissa. Anche TIM sta adottando una strategia simile per quanto riguarda le aziende. Ha infatti garantito sull’intero territorio nazionale 100Gb al mese per gli smartphone aziendali, giga illimitati per smartphone e tablet, e ha consentito agli utenti i poter disporre dell’accesso gratuito dalla rete fissa a TIMvision.

Youtube, accettando la richiesta che era pervenuta dall’Unione Europea, ha ridotto la qualità dei video sospendendo temporaneamente la possibilità di fruire dell’alta definizione. I video presenti adesso sulla piattaforma, sono infatti disponibili in SD. Questo al fine di garantire una connessione più solida ed efficace per tutti quei milioni di lavoratori che a causa dell’emergenza coronavirus, sono costrette allo smartworking.

Rete internet rallentata: il vero problema sono le zone di montagna

Il vero problema però restano le zone di montagna del paese, che anche prima di questo aumento di traffico dovuto all’emergenza coronavirus, non erano coperte da connessioni veloci.

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L’Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani, ha proposto di far arrivare in queste zone il prima possibile la fibra ottica. Anche perché, se non si adotta in fretta questa soluzione, chi vive in questi territori, risulta impossibilitato a svolgere sia il telelavoro che la didattica a distanza.

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