Cento anziani morti al Trivulzio in un mese, bare ovunque: indaga il Governo

Il ministro della Salute, Speranza e il suo vice Pierpaolo Sileri vogliono vederci chiaro sulle morti di almeno cento anziani del polo geriatrico Pio albergo Trivulzio di Milano. Il reato contestato sarebbe agghiacciante.

Se non fosse tutto maledettamente e tristemente vero, verrebbe da pensare ad un film dell’orrore. 100 anziani morti da marzo ad oggi, 30 solo dall’inizio di aprile. Tutte morti che avrebbero a che fare con l’epidemia coronavirus. Ora il governo invia una squadra di ispettori al Pio Albergo Trivulzio. Il ministro della Salute Roberto Speranza e il suo vice Pierpaolo Sileri hanno deciso di approfondire la situazione di emergenza nel polo geriatrico più importante del Paese, sulla cui condotta la procura di Milano ha già aperto un’inchiesta con l’ipotesi di diffusione colposa di epidemie e omicidio colposo. Accuse pesantissime. Il sospetto riguarda l’ipotesi che in quella Rsa, siano stati nascosti casi di Covid-19 mettendo a rischio ospiti e operatori.

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Trivulzio, 100 morti in un mese

Nella struttura, tra la Rsa e la riabilitazione, sono morti solo a marzo, in piena emergenza coronavirus, 70 anziani. Ma gli ospiti  continuano a morire: solo nella prima settimana di aprile se ne sono aggiunti altri 30, 26 nella casa di riposo e 4 nella struttura riabilitativa. I pazienti presenti sono ora 242 rispetto ai 350 di capienza normale dopo le prime restrizioni.Calcolando solo l’ospizio, dall’inizio dell’anno a ieri in tutto il complesso sono mancati 147 ospiti, 44 in più rispetto ai 103 del 2019. L’obitorio del Pat è piena di lenzuoli bianchi arrotolati, uno accanto all’altro. Altre sale sono state adibite a ricovero provvisorio di bare. Ognuna con un foglio di carta sopra e un nome. Nessuno ha fatto il tampone ma che siano vittime del virus è per la maggioranza una certezza.

Trivulzio, Sileri: gli ospiti morivano e si diceva che erano solo bronchiti

Il direttore generale del Pat, Giuseppe Calicchio, in una mail ha chiesto “con estrema urgenza” ai suoi collaboratori di avere un “dettaglio puntuale” sul numero di salme “ancora da porre in cassa” e “per ciascuna data di decesso”. Nella stessa comunicazione, il dg ha stabilito che sia la dottoressa Vasaturo “a occuparsi della camera mortuaria”, sostituendo il signor Riganti che d’ora in poi dovrà riferire a lei. E il bilancio dei morti, purtroppo, rischia di essere ancora più ampio: i numeri non tengono conto degli anziani che in queste settimane sono stati mandati a casa o ricoverati, e che solo in un secondo momento sono stati trovati positivi e, in molti casi, deceduti. “Le ispezioni stanno partendo – ha detto Sileri – gli inviati del ministero chiederanno informazioni dettagliate e verificheranno tutti gli atti, avvalendosi anche dell’aiuto dei Nas”. Come per altre Rsa, si dovrà dunque accertare se alla Baggina, come sostengono fonti sindacali, “gli ospiti morivano e si diceva che erano solo bronchiti”, se davvero “si è voluta tenere sotto silenzio la grave situazione delle strutture”. E se – come dice il professor Luigi Bergamaschini, al Pat vietavano le mascherine e quando lui le autorizza viene esonerato”.

La ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, definisce le morti al Pio Albergo Trivulzio “una stretta al cuore”. E aggiunge: “Nelle case di riposo c’è la memoria di questo Paese. E dopo questa stretta al cuore avvertiamo il bisogno di chiarezza: serve una commissione d’inchiesta, come ha chiesto Renzi”. Francesco Boccia, chiede invece “alle Regioni di comunicare tempestivamente alla Protezione civile, attraverso il monitoraggio delle Ats, quali siano le Rsa in condizioni di maggior criticità”. Anche Leu, con Nicola Fratoianni, in un’interrogazione chiede “tutte le necessarie attività ispettive per fare chiarezza e individuare eventuali responsabilità sui decessi”.

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