Conte ha annunciato che a breve dovrà partire la fase due: quella dello sblocco del lockdown, ecco qualche informazione in più.

«Il Paese sta ancora attraversando una fase di emergenza, ma la curva sembra essersi stabilizzata e cominciamo ad avere segnali positivi. Ora possiamo ragionare di una fase due, ma sempre in un approccio di massima prudenza, cautela e gradualità» ha fatto sapere il Ministro Speranza dopo una riunione con i vertici. Poi ha fatto sapere: «Siamo ancora davanti ad una sfida difficile, la situazione resta seria e non si può sottovalutare». I dati dicono che le misure «stanno dando dei risultati, dunque la direzione è quella giusta ma guai a pensare che il nemico sia stato sconfitto». L’arma fondamentale, ha concluso, «resta quindi il distanziamento sociale insieme al rispettare le regole poichè al momento non ci sono certezze nè di una terapia nè di
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Sono previste tantissime norme per questa nuova fase di evoluzione dell’emergenza: dagli ospedali Covid-19 al potenziamento della sanità territoriale in tutto il Paese. Il
giorno dopo Pasquetta, se i dati si confermeranno il trend positivo, ci potrebbe
dunque già essere una qualche minima riapertura delle attività produttive (il primo step), mentre per riprendere a spostarsi e ad uscire di casa, pur tra mille precauzioni, bisognerà attendere almeno l’inizio di maggio. La curva del contagio è positiva. La fase che molti aspettano potrebbe iniziare a breve. Per il quarto giorno calano i
10 marzo“. “Sarà una lotta dura – spiega Rezza – non è che arriviamo a zero contagi tra una settimana o un mese e allora tana libera tutti”. “Ogni rilassamento può significare una ripresa della circolazione del virus“. A breve, però, per far ripartire l’economia bisognerà decidere come allargare il novero delle attività
consentite: potrebbero esserci quelle connesse alle filiere alimentare, farmaceutica e sanitaria ma anche l’agricoltura, le aziende meccaniche, magari introducendo una sorta di ‘indice di rischio’ per i lavoratori: chi è più esposto dovrà utilizzare i dispositivi di protezione. Speranza in merito ha detto: “Partiremo dalle cose più essenziali per la ripresa, quindi dalle attività produttive ma in sicurezza, Poi, col massimo
della gradualità costruiremo delle modalità che riguardino coloro che non sono impegnati in tali attività essenziali“. Ma l’invito resta quello alla prudenza: “Ci sono