Pasqua in lockdown nel mondo: stato calamità in Usa, la Cina ha paura

Il pianeta celebra la Pasqua in lockdown. Nel mondo, secondo l’ultimo bollettino della Johns Hopkins University, i casi accertati sono 1.777.666 e le vittime 108.867. Gli Usa hanno il maggior numero di contagiati (527.111) e di morti 20.506 (1.920 nelle ultime 24 ore) e per la prima volta nella storia è stata dichiarata la calamità in tutti e 50 gli stati.

Miliardi di persone in lockdown. Chiese chiuse per due miliardi di cristiani: oggi è «il giorno del grande silenzio», «l’ora più buia», ha detto Papa Francesco. Una Pasqua surreale, numeri che diventano sempre più drammatici: il coronavirus non ha smesso di uccidere e di contagiare e si aprono purtroppo nuovi scenari, c’è preoccupazione per i paesi nel sud del mondo. Nell’intero pianeta, secondo l’ultimo bollettino della Johns Hopkins University, i casi accertati sono 1.777.666 e le vittime 108.867. Gli Usa hanno il maggior numero di contagiati (527.111) e di morti 20.506 (1.920 nelle ultime 24 ore) e per la prima volta nella storia è stata dichiarata la calamità in tutti e 50 gli stati.

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La Cina torna ad avere paura

La Cina ha annunciato 97 nuovi casi «importati» di coronavirus, il numero più alto dall’inizio di marzo. Solo due quelli locali, secondo quanto riferito dal ministero della Salute. Le autorità sono preoccupate da una nuova ondata di Covid-19 portata dall’esterno tanto che le frontiere restano chiuse a quasi tutti gli stranieri. Rimane il problema dei cinesi che ritornano a casa dall’estero. Oggi a Pechino il livello di allerta sulla salute è passato da «verde» («nessun problema») ad «arancione», che prevede l’obbligo di restare in isolamento a casa propria.

Pasqua drammatica negli Usa

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato lo stato d’emergenza anche per il Wyoming, 22 giorni dopo il primo, a New York, epicentro del virus. Tutti e 50 gli Stati, quindi, comprese le Isole Vergini americane, le Isole Marianne settentrionali, Washington DC, Guam e Portorico hanno ricevuto una dichiarazione di catastrofe federale. Con oltre mezzo milione di contagi e 20mila morti, gli Stati Uniti si confermano il Paese più colpito dalla pandemia di Covid-19. Più di duemila persone sono morte nelle ultime 24 ore: di queste, 783 nel solo stato di New York. Il sindaco di New York City Bill de Blasio ha annunciato che le scuole pubbliche rimarranno chiuse fino alla fine dell’anno scolastico, mentre nella città il sistema di emergenza rischia il collasso. Ai centralini del numero 911 arriva una chiamata ogni 15,5 secondi.

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Il coronavirus nel Sud del pianeta

Si stima che il numero reale delle infezioni nel mondo sia molto più alto di quello annunciato, perché molti Paesi testano solo i casi più gravi. Per questo, molti esperti e l’Organizzazione mondiale della sanità stanno mettendo in guardia i Paesi dal revocare troppo in fretta le misure restrittive. Dagli affollati bassifondi di Città del Messico, Nairobi e Mumbai alle zone dei conflitti in Medio Oriente, si teme che il peggio debba ancora arrivare per i piu’ poveri del mondo. Continua ad aumentare il numero di contagi in Brasile: il Paese si conferma il più colpito di tutta l’America Latina con 20.964 casi confermati e 1.141 morti. Ha raggiunto quota 700 il numero di decessi per coronavirus in Africa dove sono stati registrati 13.145 contagi in 52 dei 54 Stati.

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