Milano: perquisizioni Gdf in corso al Trivulzio e in altre Rsa

Da quanto riferisce l’Ansa, sono in corso delle perquisizione al Pio Albergo Trivulzio e in altre Residenze Sanitarie Assistenziali a seguito di un’inchiesta aperta dalla procura di Milano per epidemia colposa e omicidio plurimo.

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L’Ansa ha riferito che la Guardia di Finanza sta effettuando delle perquisizioni nelle sedi del Pio Albergo Trivulzio in seguito di un’inchiesta aperta dalla Procura di Milano. Le perquisizioni, che risultano tutt’ora in corso, riguardano anche altre Residenze Sanitarie Assistenziali.

Questi blitz, che sono iniziati nella mattinata di oggi, sono condotti dal Nucleo di Polizia Giudiziaria economico finanziaria della Guardia di Finanza, e dal dipartimento di polizia giudiziaria “Ambiente, sicurezza, salute e lavoro”. Da quanto si apprende, Maurizio Ghezzi, coordinatore della squadra di Polizia Giudiziaria insieme al dipartimento coordinato dal procuratore aggiunto Tiziano Siciliano, sono entrati anche nelle sedi della Sacra Famiglia di Cesano Boscone e in una residenza che si trova a Settimo Milanese. Nel frattempo, la Guardia di Finanza sta lavorando dentro le sedi del Pat. Sembra che le attività di perquisizione, sequestro e acquisizione documenti, si protrarranno per tutta la giornata. 

Gdf: perquisizioni in corso anche in altre sedi di Rsa

Secondo una prima ricostruzione, si stanno acquisendo e mettendo sotto sequestro diversi documenti che riguardano le cartelle cliniche dei morti, delle direttive interne alle Rsa e scambi di informazioni tra le strutture perquisite e l’amministrazione regionale, che ha il compito di sorvegliare le Residenze Sanitarie Assistenziali. Inoltre sembra che le attività della Gdf potrebbero riguardare anche anche molte altre Rsa. Da quanto si apprende sono infatti circa una dozzina le Rsa coinvolte nelle indagini per epidemia colposa e omicidio plurimo.

La Procura di Milano sta infatti indagando su eventuali, mancanze, carenze e omissioni nella gestione e nel supporto sanitario agli ospiti. D’altronde, stiamo parlando di centinaia di anziani morti in queste strutture da quando è iniziata l’epidemia di coronavirus. Tra le varie mancanze, si suppone ci siano l’assenza di mascherine di protezione per gli ospiti ma anche alcune strane commistioni nelle struttura tra i pazienti che sono stati dimessi e gli anziani ospitati all’interno di queste.

Com’è iniziata l’indagine al Pio Albergo Trivulzio

L’indagine sul Pio Albergo Trivulzio è divenuta nota ai media quando il governo ha deciso, a seguito della decisione del Ministro della salute Roberto Speranza, di inviare una squadra di ispettori a controllare quello che è uno dei più importanti poli geriatrici della città di Milano.

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In questa struttura sono infatti morti dall’inizio dell’epidemia più di cento anziani in un solo mese. In seguito, oltre all’inchiesta aperta dalla procura sono state avviate due commissioni di verifica. Il quadro che sta emergendo dalle prime indagini è abbastanza inquietante. Sembra infatti che il contagio nella struttura si sia diffuso rapidamente a causa del fatto che gli operatori che ci lavorano, si rifiutavano di fare indossare le mascherine di protezione, allo scopo di non far spaventare gli ospiti.

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Ma visto quanto il coronavirus sia facilmente trasmissibile, sembra che questa mossa abbia in breve tempo generato un’enorme quantità di casi da Covid-19, che potrebbe essere stata in seguito nascosta. Oltre a questo sembra anche che non si siano date informazioni a riguardo ai familiari dei pazienti e che alcune diagnosi siano state occultate.

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