Polla (Salernitano): brucia il deposito dell’ospedale

Grande paura a Polla nel salernitano dove il deposito di rifiuti speciali dell’ospedale locale è andato in fiamme provocando il panico.

Polla (Salernitano): brucia il deposito dell’ospedale – meteoweek

Polla: la storia dell’ospedale in fiamme

E’ successo nel salernitano: grande ansia, immensa paura. Un incendio si è sviluppato all’alba di stamane a Polla in un deposito dell’ospedale locale. Le fiamme erano molto alte, le cause sono ancora in via di accertamento: l’unica informazione certa è che hanno coinvolto un vano a piano terra al cui interno erano stoccati rifiuti pericolosi. L’immediato intervento dei vigili del fuoco del distaccamento di Sala Consilina ha evitato che le fiamme si propagassero ad altri locali dell’edificio. Il fumo ha invaso anche alcuni corridoi, scatenando il panico ma fortunatamente non si sono registrati morti o feriti. Sono intervenuti anche i carabinieri per effettuare tutti i rilievi del caso.

Leggi anche –> Milano: perquisizioni Gdf in corso al Trivulzio e in altre Rsa

L’ospedale era stato riconvertito per la battaglia contro il Covid-19 – meteoweek

Leggi anche –> Papa Francesco: “Il virus ci faccia scoprire l’unità, superiore a ogni divisione”

Covid-19: il presidio ospedaliero Luigi Curto di Polla

L’ospedale Luigi Curto di Polla era stato riconvertito in Covid Hospital dalla Regione Campania a marzo La struttura quindi era stata destinata ad assistere i pazienti affetti dal virus proprio in questo periodo di emergenza. I rifiuti speciali erano stati collocati al piano terra e dovevano essere smaltiti oggi. C’è molta preoccupazione per il personale sanitario e amministrativo, già alle prese in questi giorni con turni estenuanti per affrontare la battaglia contro la pandemia. La somma degli attualmente positivi dell’intera Italia meridionale (isole comprese) è 10.022 quando solo in Lombardia sono 29.074, il triplo. Nell’intero Nord i contagiati sono otto volte quelli del Sud. Ancora più divaricato è il confronto sul piano dei decessi: 876 nel Meridione contro 10.022 in Lombardia, undici volte tanto. Il rapporto Sud-Nord nel caso delle morti da coronavirus è di uno a diciotto. Su 251 test effettuati in questi giorni, quelli positivi sono 15. Il 5,9 per cento. Ben al di sotto del 10 per cento di dieci giorni fa, ma ben al di sopra dei 5 tampooni positivi di domenica sera – a fronte d’un campionamento di gran lunga inferiore, appena 165 test – e pure dei 4 di sabato sera, quando furono esaminati più tamponi, ben 271. Il coronavirus in Italia ha ucciso più di 20mila persone, una soglia drammatica superata solo dagli Stati Uniti. Nelle ultime ventiquattr’ore sono morte 566 persone, arrivando a un totale di decessi 20.465. Un bilancio che continua ad essere drammatico soprattutto in un giorno in cui un’ospedale impegnato nella resistenza prende improvvisamente fuoco.

Impostazioni privacy