Coronavirus, Italia Francia e Spagna unite: ultimo affondo per gli eurobond

L’Unione europea porge le scuse ufficiali all’Italia e promette solidarietà, ma non compie ancora nessun passo verso la definizione del fondo per la ripresa, possibilmente finanziato dagli Eurobond come vogliono Roma, Parigi e Madrid.

L’Unione europea non trova la quadra per fare ripartire l’economia di un continente piegato dal coronavirus. L’Unione europea che chiede scusa all’Italia e si appresta a decidere per il 23 aprile, giorno in cui si riunirà la Commissione. Ora l’Europa ha tre alleati forti che spingono verso gli Eurobond. sono Italia, Francia e Spagna ai quali si è aggiunto anche il Portogallo. Ieri il presidente francese Emmanuel Macron ha parlato ai colleghi: serve un fondo comune o l’Ue come progetto politico crollerà e vinceranno i populisti oggi, domani e dopodomani» – ha detto. L’attenzione delle istituzioni europee è sempre più mirata al prossimo bilancio pluriennale, dal quale i vertici di Commissione e Consiglio vorrebbero attingere per far arrivare all’economia europea la pioggia di miliardi necessaria al rilancio.

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Il mistero resta dove trovare i nuovi fondi, e nell’Ecofin informale di ieri Italia, Spagna, Francia e Portogallo hanno ribadito che servono emissioni comuni di titoli. Intanto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen fa un passo indietro: «È vero che molti erano assenti quando l’Italia ha avuto bisogno di aiuto all’inizio di questa pandemia. Ed è vero, l’Ue ora deve presentare scuse sentite all’Italia, e lo fa. Ma le scuse valgono solo se si cambia comportamento. C’è voluto molto tempo perché tutti capissero che dobbiamo proteggerci a vicenda», ha ammesso. Scuse accettate dal Governo italiano: «Le sue parole rappresentano un importante atto di verità, che fa bene all’Europa e alla nostra comunità», ha commentato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ricordando però che «serve un’Europa più solidale» adesso che «in corso c’è una delle trattative più importanti della nostra storia».

Sostenere la ripresa, garantendo le stesse condizioni a tutti gli Stati membri

Sul negoziato che si svolgerà al vertice europeo di giovedì prossimo, l’Italia continua a fare sponda con Francia, Spagna e Portogallo. Durante l’Ecofin, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, assieme ai colleghi alleati, ha ribadito l’importanza di creare il Recovery Fund da finanziare attraverso l’emissione di titoli comuni. L’obiettivo resta comune: sostenere la ripresa, garantendo le stesse condizioni a tutti gli Stati membri. L’unico modo per farlo è condividere il costo degli stimoli, che necessariamente saranno diversi da Paese a Paese, in quanto diversa è la loro situazione di partenza. Macron, in un’intervista al Financial Times, non ha usato mezze parole: serve un fondo che possa emettere debito comune con una garanzia comune per finanziare gli Stati membri in base alle loro necessità.

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Von der Leyen parla di anticipo dei fondi per far partire subito gli investimenti, ma senza un aumento consistente delle poste dei Paesi – al quale l’Olanda si opponeva già a febbraio – sarà difficile risolvere il problema di un’Europa da far ripartire a diverse velocità. Intanto il Parlamento Ue ha dato un primo via libera alla proposta di istituire i Recovery bond garantiti dal bilancio Ue. La prima parte del paragrafo 17 della risoluzione sull’azione coordinata a livello europeo per contrastare il Covid-19, che includeva la proposta sui Recovery bond, è passata in plenaria con 547 voti a favore, 92 contrari e 44 astensioni. Il testo finale della risoluzione – presentata da Ppe, S&D e Verdi – sarà votato oggi.

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