Coronavirus, il lockdown ha danneggiato i Comuni più poveri

Lo studio ha fatto sapere che i Comuni più penalizzati sono quelli con il reddito pro-capite medio basso. Durante il Coronavirus c’è stato un calo degli spostamenti del 90% rispetto allo stesso periodo del 2019.

economia coronavirus

Il lockdown dovuto alle restrizioni per il Coronavirus ha causato degli evidenti danni all’economia, sia su scala nazionale che a livello internazionale. Tuttavia, ad avere il peso più grande sono stati i Comuni che vantano il reddito pro capite più basso nel nostro Paese, quelli con disuguaglianze economiche e le zone periferiche. A rendere noti questi dati è una ricerca svolta da un pool di ricercatori italiani di diversi atenei nazionali. Tra questi ci sono il Politecnico Milano, il Ca’ Foscari Venezia, il CNR-ISC, l’Università di Bari, l’Università di Brescia e lo Human Technopole.

Questa ricerca è stata condotta sulla base dei dati sulla mobilità resi noti da Facebook, grazie al progetto Data for Good. Si tratta del progetto legato al recupero dei dati relativi agli spostamenti delle persone collegate al social network, raccolti grazie alla concessione data all’app di utilizzare il tracciamento. Lo studio è stato tenuto in considerazione come esempio anche dal fondatore di Facebook Mark Zuckerberg, nell’ambito di un editoriale sul Washington Post. Nello studio si legge che gli spostamenti durante la pandemia da Coronavirus sono calati del 90% rispetto a un anno fa.

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Mark Zuckerberg ha tenuto molto conto su questo studio – meteoweek.com

Walter Quattrociocchi, esperto di newtork e sistemi complessi all’Università Ca’ Foscari di Venezia e componente della task force di 74 esperti del ministero dell’Innovazione, ha commentato i dati emersi. Da parte sua c’è la spiegazione relativa al fatto che c’erano alcuni aspetti da tenere in considerazione. “Abbiamo effettuato un’analisi approfondita dei dati della mobilità italiana forniti da Facebook per studiare in che modo le restrizioni sugli spostamenti abbiano colpito le varie aree locali, associandole ad alcuni indicatori economici”.

“Le analisi mostrano che non c’è un’area italiana più colpita dal lockdown, ma gli effetti sono piuttosto omogenei – prosegue Quattrociocchi -. L’effetto delle restrizioni è stato più forte nei comuni con una maggiore capacità fiscale. Si evince inoltre un effetto asimmetrico di segregazione. Le restrizioni alla mobilità sono più forti nei comuni per i quali la disuguaglianza è più elevata e in cui le persone hanno un reddito pro capite inferiore. Le analisi suggeriscono misure fiscali asimmetriche e che in assenza di linee di intervento mirate, il blocco rischierebbe di indurre un ulteriore aumento della povertà e della disuguaglianza”.

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