Coronavirus, effetto crisi su bar, ristoranti e affitti immobiliari

Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, denuncia: “Bar e ristoranti arrancheranno anche nella fase di ripartenza dopo l’emergenza Coronavirus”.

bar ristoranti coronavirus

Gli effetti della pandemia da Coronavirus potrebbero vedersi anche dopo l’uscita dall’emergenza. E anche se a breve si entrerà nella tanto attesa Fase 2, che consentirà una riapertura graduale e scaglionata di tutti gli esercizi commerciali e le attività produttive, questa crisi si sentirà ancora. E a pagarne le conseguenze potrebbero essere in maniera più marcata ancora i bar e i ristoranti. In particolare, quelle attività di ristorazione che non hanno potuto effettuare il servizio di domicilio. Di fatto era questo l’unico modo per poter lavorare e guadagnare durante il periodo di massima emergenza Coronavirus.

A farlo sapere, come si legge su Il Sole 24 Ore, è Giorgio Spaziani Testa. Il presidente di Confedilizia ha sottolineato le difficoltà dei gestori dei bar e dei ristoranti presenti nel nostro Paese. “Tra le categorie più a rischio ci sono senz’altro ristoranti e bar, soprattutto se non sono riusciti in questo periodo a fare consegne a domicilio. Arrancheranno anche nella fase di ripartenza perché dovranno attrezzarsi per distanziare le persone. Noi di Confedilizia – prosegue Spaziani Testa – riceviamo da un mese circa continue richieste in termini di consulenza giuridica, in particolare da proprietari di locali commerciali, siano essi persone fisiche o piccole società. Chiedono come rispondere alle richieste degli inquilini di sospendere o ridurre il canone per un periodo, ma ricevono anche lettere con indicata una “autoriduzione” del canone”.

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Anche per gli affitti è un periodo nero – meteoweek.com

I numeri sono gravissimi e pendono nettamente a sfavore di chi gestisce o ha in possesso un bar o un ristorante. La soluzione potrebbe essere legata alla possibilità di cercare un accordo tra chi è al potere e chi cerca un rilancio delle attività di ristorazione. Ma non è questa l’unica categoria che sta pagando le conseguenze dell’emergenza Coronavirus. Le palestre e i locali in cui si svolgono attività di benessere, infatti, sono rimasti chiusi in queste settimane e non hanno incassato di fatto nulla. Ma come dice Spaziani Testa, “purtroppo sono a rischio anche cinema e teatri”, anche in questo caso per motivazioni ovvie.

Ma a rischio ci sono anche i proprietari di appartamenti ceduti in affitto. Il lockdown deciso per evitare il contagio da Coronavirus, infatti, ha mietuto diverse vittime in questa categoria. Sono quattro milioni le famiglie che in Italia vivono in una casa in affitto, e tra queste sono 200mila quelle che vivono una situazione critica. Il sindacato degli inquilini ha chiesto al Governo nazionale il rifinanziamento del fondo di sostegno all’affitto, ma si potrebbero valutare altre situazioni più snelle, oltre al versamento delle somme direttamente al proprietario. Tra le misure valutate c’è lo stop agli sfratti fino al 30 giugno, ma intanto si lavora per un altro tipo di accordo.

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