Def e scostamento bilancio: domani la relazione del Governo

Focus su Def e scostamento Bilancio. E’atteso nella giornata di domani il consiglio dei Ministri per il varo del documento di economia e finanza. Conte, intanto, è alle prese con il crescente malcontento della gente tra la popolazione

Giuseppe Conte – meteoweek

E’attesa domani la relazione del Governo su Def e scostamento bilancio per chiedere al Parlamento il deficit aggiuntivo necessario a finanziare le misure chiamate a sostenere l’economia contenute nel decreto Aprile. arriverà insieme al Documento di economia e finanza (DEF), che fisserà il nuovo quadro macroeconomico – quest’anno necessariamente più complicato – tenendo conto degli effetti della crisi causati dalla pandemia che tiene in scacco il Paese ormai da due mesi. In un primo momento, il provvedimento sarebbe dovuto approdare in Consiglio dei Ministri ad inizio di settimana, ossia ieri, poi fonti di Governo hanno indirizzato nella direzione di un rinvio per “ragioni tecniche”.

Come saranno strutturate le misure? Con ogni probabilità, ci si avvia verso un Def “light” limitato al 2020-2021 dove verranno messe nero su bianco le improvvise difficoltà che il nostro Paese sta fronteggiando e dovrà continuare ad affrontare fino alla fine dell’anno. Dovrebbe esserci però una novità importante, allo stato ancora ufficiosa visto che ci si muove nel campo delle indiscrezioni: l’archiviazione delle clausole IVA (solo per l’anno prossimo valgono 20,1 miliardi) che dal 2011 “pesano” in maniera consistente sulle manovre italiane di finanza pubblica. Si attendono conferme ufficiali.

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Il Senato

Conte ‘annuncia’ il nuovo Decreto. Ma cresce il malcontento della gente

“Prima della fine di questa settimana confido di comunicarvi questo piano e di illustrarvi i dettagli di questo articolato programma per la fase 2 del Coronavirus. “Una previsione ragionevole – ha aggiunto – è che lo applicheremo a partire dal prossimo 4 maggio”. Di pari passo con le misure economiche, il premier Conte ammette di dover fare i conti con un malcontento crescente della gente. “Molti cittadini sono stanchi degli sforzi sin qui compiuti e vorrebbero un significativo allentamento di queste misure o, addirittura, la loro totale abolizione. Vi sono poi – ha spiegato in un lungo post su facebook – le esigenze delle imprese e delle attività commerciali di ripartire al più presto. Mi piacerebbe poter dire: riapriamo tutto. Subito. Ripartiamo domattina. Questo Governo ha messo al primo posto la tutela della salute dei cittadini, ma certo non è affatto insensibile all’obiettivo di preservare l’efficienza del sistema produttivo.

Ma una decisione del genere sarebbe irresponsabile. Farebbe risalire la curva del contagio in modo incontrollato e vanificherebbe tutti gli sforzi che abbiamo fatto sin qui. Tutti insieme. In questa fase non possiamo permetterci di agire affidandoci all’improvvisazione. Non possiamo abbandonare la linea della massima cautela, anche nella prospettiva della ripartenza. Non possiamo affidarci a decisioni estemporanee pur di assecondare una parte dell’opinione pubblica o di soddisfare le richieste di alcune categorie produttive, di singole aziende o di specifiche Regioni”.

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