Coronavirus, muore il 25% dei pazienti in terapia intensiva

Un malato su quattro che ha contratto il Coronavirus non riesce a guarire. Lo studio è stato condotto dagli specialisti del Policlinico di Milano.

terapia intensiva coronavirus

Poco più di una persona su quattro, finita in terapia intensiva dopo aver contratto il Coronavirus, non riesce a guarire e muore. Questo è quanto è emerso da uno studio, condotto e coordinato dagli esperti del Policlinico di Milano. Si tratta di un dato preoccupante, e che in un certo senso accresce l’aspetto positivo, legato proprio al calo dei ricoveri in terapia intensiva. Un dato che si sta verificando ormai da diversi giorni e che potrebbe dare un segnale importante in ottica emergenza Coronavirus. Anche perchè l’Italia, come emerge dai bollettini dei giorni scorsi, sembra vivere un momento confortante sul piano dei dati.

In ogni caso, conforta ben poco il fatto che il 26% dei malati di Coronavirus ricoverati in terapia intensiva finora non ce l’ha fatta. Tra le persone che perdono la vita in queste condizioni, tra i più numerosi ci sono i pazienti anziani e quelli che soffrivano di patologie in precedenza. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Jama ed è stata diretta da Antonio Pesenti, direttore dell’Unità operativa complessa del nosocomio milanese. L’età media dei pazienti ricoverati in terapia intensiva in Italia è di 63 anni, anche se la ricerca è stata condotta su 1.591 persone ricoverate tra il 20 febbraio e il 18 marzo scorso.

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Stando a quanto si legge nella ricerca, in circa l’80% dei contagiati, l’infezione da Coronavirus si manifesta con sintomi lievi, come febbre e tosse secca. Tutti sintomi che non richiedono cure particolari. Nel restante 20% dei casi, invece, l’infezione si sviluppa in modo più serio, mentre su u dato tra il 5 e il 15% rientrano i soggetti con problemi respiratori che hanno dovuto ricorrere al ricovero in terapia intensiva. Tra questi soggetti, l’80% ha avuto bisogno di essere intubato, il 49% era in ipertensione, il 21% aveva problemi cardiovascolari e appena il 4% soffriva di patologie croniche dell’apparato respiratorio.

“Il decorso in terapia intensiva è lungo – spiega Giacomo Grasselli, primo autore dello studio – . In media è di 9-10 giorni per chi muore, e più lungo per gli altri, anche superiore a 20 giorni. Nello studio il 26% dei pazienti è morto, ma il periodo di osservazione era molto breve e c’è da aspettarsi che la mortalità dei malati ricoverati in terapia intensiva sia più alta, come si sta vedendo in altre casistiche raccolte a livello internazionale”.

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