Ventimiglia, migranti: dorme in un cassonetto e finisce nel compattatore

A Ventimiglia un migrante è rimasto gravemente ferito dopo esser finito dentro un compattatore per l’immondizia, dormiva in un cassonetto.

Ventimiglia, migranti: dorme in un cassonetto e finisce nel compattatore – meteoweek

Dramma a Ventimiglia dove un migrante è rimasto gravemente ferito dopo essere finito in un compattatore. L’uomo stava probabilmente dormendo dentro un cassonetto che è stato svuotato durante il normale servizio di raccolta dei rifiuti, rischiando di morire dilaniato dalle lame. Le urla dell’uomo hanno attirato l’attenzione del manovratore che ha bloccato il macchinario fermando la mattanza annunciata. Un dramma che ha spaventato tutti e ha attirato l’attenzione dei residenti.

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Sul luogo è intervenuta la polizia – meteoweek

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A tirarlo fuori dal compattatore sono stati i vigili del fuoco, che sono entrati nel mezzo della nettezza urbana, scavando tra i rifiuti per trovarlo. Il migrante è stato portato in ospedale in codice rosso a bordo di un’ambulanza del 118. Le indagini sono state affidate alla polizia che dovrà stabilire cosa è successo e come mai l’uomo si trovasse nel cassonetto. La situazione migranti in Italia durante l’emergenza sanitaria si sta infiammando, tanto che Lampedusa un gruppo di cittadini ha minacciato di occupare il comune denunciando la «situazione sanitaria dell’isola che non è in grado di garantire l’accesso alla totalità delle cure neanche in tempi di ordinaria amministrazione». E denunciano episodi che generano tensione sull’isola. Prima fra tutte lo sbarco del «ragazzo egiziano positivo risultato al Covid-19 entrato in contatto con operatori sanitari e militari». Ma anche «l’uscita di ragazzi dell’hotspot, senza mascherine e guanti ». E lo sbarco, il 28 aprile, di «circa cento persone di cui alcune con febbre che sono stati fatti transitare in due moli dall’isola venendo a contatto con forze dell’ordine senza protezioni».

«Non ci fermeremo davanti a una rassicurazione», scrivono. Chiedono che «da subito sulle isole Pelagie non transiti nessuna persona: migrante, turista, militare che non abbia un ruolo strettamente necessario a garantire le indispensabili esigenze degli isolani e in ogni caso con tutte le precauzioni necessarie (una su tutte i tamponi), fino a quando non sarà rientrata l’emergenza». La situazione si fa sempre più tesa, forse servirebbe una presa di posizione decisa in un senso o nell’altro per evitare episodi gravi come quello raccontato.

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