“Basta paternalismo populista o senza di noi”. Ultimo appello di Renzi

Matteo Renzi, intervenendo sulla Fase 2 al Senato a Porta a Porta si scaglia contro il governo e non esclude di ripensarne la fiducia.

“Basta paternalismo populista o senza di noi”. Ultimo appello di Renzi – meteoweek

Picchia duro Renzi e la minaccia è tutta per l’esecutivo di Conte: “Glielo diciamo in faccia: siamo a un bivio“. E poi una sorta di ultimatum: “Se sceglierà la strada del populismo non avrà al suo fianco Italia viva. Il nodo del problema sono le riaperture. Dal 18 maggio – data indicata dal presidente del Consiglio per un nuovo check-up della situazione – si tireranno le somme e la paura è un ulteriore prolungamento del lock down. Renzi non ci sta e ha deciso di attaccare, di perorare la causa di coloro i quali spingono per una ‘vera’ fase due, piccole e medie imprese in primis. Al fianco della Lega, insomma. “Il presidente del Consiglio deve dare delle regole, ma le libertà Costituzionali non sono oggetto di un potere discrezionale del Presidente del Consiglio. Siccome sono uno di quelli che ha mandato a casa Salvini perché chiedeva pieni poteri, ecco: non abbiamo mandato a casa Salvini per dare pieni poteri a Conte, che è molto più educato e parla molto meglio, ma non è che per questo ha diritto di avere i pieni poteri e venire a sindacare se lei amico di Tizio o di Caio“, ha chiosato il leader di Italia Viva. Insomma non ci è andato per niente leggero.

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“Conte non ha diritto di decidere chi è amico di chi” – meteoweek

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L’ex capo di Stato ha continuato spiegando la sua posizione così decisa dicendo che se è vero che qualcosa non ha funzionato nelle istituzioni italiane, dalle mascherine in ritardo ai tamponi, è anche vero che i medici hanno fatto un lavoro incredibile. La politica non può nascondersi dietro i virilogi, secondo Renzi, ma bisogna prendersi delle responsabilità. “Il giocattolo sull’epidemia si rompe quando le terapie intensive esplodono – aggiunge Renzi – qualcuno immagina di tenere viva la paura per non ripartire mai. Quando eravamo veramente con l’acqua alla gola, con le partite di calcio e Milano non si ferma, eravamo a 4 mila terapie intensive. Oggi, secondo i dati della protezione civile delle 18,00, sono 1.453. Questo vuol dire che è evidente che non arriveremo mai a 151 mila ricoveri in terapia intensiva, è evidente che dobbiamo stare attenti ed e’ evidente che dobbiamo ripartire altrimenti fra sei mesi saremo alla disperazione“. Ora c’è da chiedersi cosa succederà se al riaprire di bar, ristoranti e aeroporti il contagio ripartirà investendo la popolazione. Italia Viva e Lega saranno ancora così forti sulle loro posizioni antigovernative?

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