Catanzaro, in quarantena con 15 figli: la famiglia Anania si racconta

Catanzaro, in quarantena con 15 figli: la famiglia Anania si racconta. Ecco come vivono la quotidianità e come si sono organizzati in tempo di Coronavirus

Catanzaro, in quarantena con 15 figli: la famiglia Anania si racconta
Catanzaro, in quarantena con 15 figli: la famiglia Anania si racconta

Come vivere in quarantena con 15 figli sotto lo stesso tetto. Lo racconta la famiglia Anania di Catanzaro, che vive in una villa a tre piani di circa 110 mq. Aurelio e Rita hanno 16 figli, ma la più grande si è sposata e vive a pochi km da casa con il marito e il figlio nato da pochi giorni e che purtroppo i nonni e zii hanno potuto vedere solo in videochiamata.  Gli Anania sono attualmente in 17 sotto lo stesso tetto: oltre a mamma e papà ci sono Marta di 25 anni, Luca, 23, Maria, 22, Giacomo, 20, Lucia, 19. E poi ancora Felicita di 18 anni, Giuditta 17, Elia, 16, Beatrice, 15, Benedetto, 13, Giovanni, 12, Salvatore, 10, Bruno 9, Domitilla 8 e Paola 7.

Ma dal 9 marzo 2020, quando ha avuto inizio l’isolamento, sembra che l’unica cosa a cambiare siano gli orari non più rigidi. L’organizzazione  resta uguale, senza ovviamente uscite con amici e la scuola. Si guarda la tv, si ascolta musica, si corre sul balcone e si gioca a nascondino. Si tornano a usare anche giochi da tavola. E poi la fede, che sorregge questa bella famiglia. La famiglia Anania segue il cammino Neocatecumenale e non potendo frequentare fisicamente le riunioni il mercoledì e il sabato, si recitano le lodi la domenica e il Rosario ogni sera. Il papà è l’unico a uscire per fare la spesa e fare commissioni, ma si esce massimo due volte a settimana.

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L’unico problema sembra essere legato all’organizzazione per far studiare i ragazzi. Per studiare si fa a turno, e il papà ha ceduto il suo computer ai ragazzi, ma la scuola ha dato un tablet all’uomo per le lezioni online del figlio Benedetto. Tre ragazzi studiano al piano superiore, altri in cucina, altri ancora in garage, altri all’ingresso e si studia addirittura anche sulle scale. Rita, la madre, segue i suoi figli nei compiti, mentre chi frequenta le scuole superiori si gestisce da solo. Per organizzarsi, tuttavia, si seguono le indicazioni di un grosso post-it in cui c’è chi sparecchia, chi stira, chi apparecchia, chi controlla i più piccoli. E poi, il momento più bello: quello in cui si è tavola tutti insieme e ci si racconta tra risate, gioia, allegria, un qualcosa di prezioso che vale più di qualsiasi cosa al mondo.

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