Fase 2, Conte: “responsabilità della ripartenza è dei cittadini”

Il presidente del Consiglio Conte ha rilasciato un’intervista nella quale parla della Fase 2 e dell’impegno di tutti per una ripartenza definitiva e risolutiva.

Il premier Giuseppe Conte ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera, nella quale parla della ripartenza e delle responsabilità di tutti i cittadini durante la delicata Fase 2: sarà il comportamento di ognuno di noi a determinare la riuscita o meno di un ritorno alla normalità definitivo. Durante l’appello agli italiani, Conte ha affermato: “la ripartenza del Paese è nelle nostre mani. Tocca a noi decidere se vogliamo che sia risolutiva e definitiva. Se vogliamo evitare dolorosi passi indietro adesso più che mai servono collaborazione, senso di responsabilità, rispetto delle regole da parte di tutti. Non è una fase meno complessa di quella che si sta chiudendo, ma finora la risposta della popolazione è stata molto efficace e confido continui a esserlo“.

Le dichiarazioni di Conte invertono la responsabilità della prossima fase dal governo ai singoli cittadini, e solo grazie alle loro scelte sarà possibile raggiungere un risultato certo. Da oggi, infatti, si ritorna a una maggior libertà di movimento: si potranno andare a trovare i parenti stretti, riprenderanno il lavoro circa 4 milioni di italiani e rialzeranno le serrande diversi esercizi commerciali. “A partire dal 4 maggio i cittadini saranno i veri protagonisti della fase 2. Sino a ora abbiamo ottenuto buoni risultati con le misure restrittive. Adesso però saremo tutti chiamati ad un surplus di attenzione. Più che a decreti e a ordinanze dobbiamo puntare ai principi di autotutela e di responsabilità: occorrono comportamenti appropriati, infatti, per tutelare sé stessi e senso di responsabilità per proteggere gli altri. Non dobbiamo sperperare in pochi giorni quello che abbiamo faticosamente guadagnato in 50 giorni. Domani comincerà una nuova fase, quella della convivenza con il virus. Sarà una nuova pagina che dovremo scrivere tutti insieme, con fiducia e responsabilità“, ha dichiarato Conte.

Il premier ha parlato anche della Fase 1 e della differenza rispetto alla prossima fase: “nella prima fase è stato inevitabile puntare sull’etero-disciplina, vale a dire su norme imposte dallo Stato per garantire il contenimento del virus e la mitigazione del rischio. Era una fase in cui non era diffusa tra la popolazione la conoscenza delle modalità di diffusione del contagio. Adesso invece che i mass media hanno contribuito a diffondere una più approfondita conoscenza, si può puntare più decisamente sull’autodisciplina, vale a dire sul senso civico e sull’educazione della popolazione che ben conosce i rischi del contagio“.

Dopo l’intervista al Corriere, il presidente Conte ha ribadito gli stessi concetti anche sulla sua pagina Facebook: “Fino ad oggi la maggior parte dei cittadini è stata al riparo nelle proprie case. Da domani oltre 4 milioni di italiani torneranno al lavoro, si sposteranno con i mezzi pubblici, molte aziende e fabbriche si rimetteranno in moto. E saranno ben più numerose le occasioni di un possibile contagio, che potremo scongiurare solo grazie a un senso di responsabilità ancora maggiore. Come mai prima, il futuro del Paese sarà nelle nostre mani. Serviranno la collaborazione, il senso civico e il rispetto delle regole da parte di tutti. Dovremo tenere sempre alta l’asticella dell’attenzione. Non sperperiamo quello che abbiamo faticosamente guadagnato in cinquanta giorni. Dovremo tutti insieme cambiare marcia al Paese. Sono fiducioso, insieme ce la faremo“.

Da oggi sarà possibile riprendere l’attività motoria e sportiva all’aperto, all’interno del territorio della regione e mantenendo la distanza di sicurezza. Ai lavoratori che riprenderanno la loro attività sarà consentito l’uso dei mezzi di trasporto pubblici e di altri messi quali auto, bici e monopattini. In caso di controlli da parte delle forze dell’ordine, per i lavoratori sarà sufficiente la presentazione del tesserino, mentre per chi fa attività non sarà più necessaria l’autocertificazione, che resta obbligatoria solo per coloro che devono muoversi per motivi di salute, necessità o urgenza o per far visita a un congiunto.