Coronavirus, il virologo Silvestri: “Dal plasma buoni risultati, Covid-19 in ritirata”

Il virologo Guido Silvestri si è espresso in merito alla situazione d’emergenza coronavirus, sostenendo che la terapia al plasma dei convalescenti stia dimostrando buoni risultati, e che il virus paia essere finalmente “in ritirata dall’Italia”.

guido silvestri

Nell’ultimo intervento sui social, il virologo Guido Silvestri è tornato a parlare di coronavirus, nella sua rubrica dedicata e intitolata “Pillole di ottimismo – L’ottimismo che viene dalla conoscenza“. Come si apprende dal post del virologo condiviso su Facebook, dunque, “dal plasma convalescente” arrivano dei “buoni risultati”, mentre il Covid-19 sembra addirittura essere “in ritirata dall’Italia”. Due notizie queste che senz’altro aumentano veramente, e di buon grado, “l’ottimismo che viene dalla conoscenza”.

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L’efficacia del plasma dei convalescenti come terapia per il Coronavirus

“Ribadisco i miei complimenti ai colleghi degli ospedali San Matteo di Pavia e Carlo Poma di Mantova – ed in particolare a Giuseppe De Donno e Massimo Franchini, primari rispettivamente della Pneumologia e del Servizio Trasfusionale a Mantova – che hanno fatto da pionieri, in Italia, dell’uso di plasma di soggetti convalescenti come terapia dei casi severi di Covid19. Al momento hanno trattato 82 pazienti con buoni risultati e minima tossicità, quindi in accordo con le esperienze dei medici cinesi e quelle degli studi, peraltro molto più grandi, condotti qui in America”. Questo è quanto sottolineato dal virologo Guido Silvestri, docente della Emory University di Atlanta.

Che ha poi spiegato come in realtà “l’uso di plasma o siero convalescente per trattare malattie infettive è stato introdotto nella pratica medica da oltre un secolo. Nel Department of Pathology alla Emory lo abbiamo usato con successo nel 2015 in pazienti con Ebola”, mentre “nel caso di Covid-19 il plasma convalescente è stato usato in vari studi effettuati durante la prima fase della pandemia in Cina e sul tema due miei vice-direttori, John Roback e Jeannette Guarner, hanno scritto un editoriale pubblicato sul prestigioso Jama il 27 marzo 2020″.

Del resto, negli Stati Uniti questo tipo di trattamento è stato “approvato dalla Fda nel marzo 2020, e ad oggi sono stati praticati gratuitamente oltre 5.200 trattamenti con plasma donato da oltre 8.000 soggetti convalescenti“. Una notizia che rincuora e fa molto ben sperare, anche se l’ottimismo delle sue pillole sui social è comunque temperato da alcune sottolineature.

virologo guido silvestri

“Come sempre in medicina è importante attendere il risultato di studi controllati prima di emettere giudizi definitivi in termini di efficacia di un trattamento terapeutico. Tra i vantaggi del trattamento, oltre alla promettente efficacia, segnalo anche il costo basso e la grande sicurezza. Aggiungo, da vecchio ‘romanticò della medicina – e da figlio di un primario di Centro Trasfusionale che considerava la donazione di sangue un grande gesto di solidarietà – che mi piace molto l’idea di una terapia resa possibile dallo sforzo generoso di persone che, guarite da una malattia, vogliono fare qualcosa di utile per i propri simili meno fortunati di loro”, spiega infatti il virologo.

Ma tra i limiti che si contano nell’attuazione di una simile terapia, però, ricadono “la virtuale impossibilità di standardizzazione (vista la variabilità da donatore a donatore) e, durante la prima fase della pandemia, la scarsa disponibilità di donatori“.

Il virus sembra essere in ritirata dall’Italia

Continua la ritirata di SARS-CoV-2 dall’Italia. Anche oggi è calato, per il ventiduesimo giorno consecutivo, il numero totale dei ricoveri in terapia intensiva per Covid19 in Italia (da 1501 a 1479 unità), così come il numero dei ricoveri ospedalieri (da 17.242 a 16.823, quindi di ben 419 unità)”, annuncia su Facebook Silvestri.

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Che ha poi aggiunto, proprio all’inizio del suo bollettino odierno: “Negli ultimi tre giorni il calo dei ricoveri in terapia intensiva ha rallentato, vedremo nei prossimi giorni se è un fenomeno duraturo, magari legato alla ridotta mortalità, oppure se è stato solo un artefatto del ponte del Primo Maggio. Da notare che, per la prima volta da un mese e mezzo, il numero dei decessi per COVID-19 in Italia è sotto i 200 per due giorni consecutivi“.

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