Papa su regolarizzazione immigrati: “Accolgo loro appello, rispettiamo loro dignità”

Si espone anche Papa Francesco sulla questione della regolarizzazione degli immigrati, spesso sfruttati dal caporalato. “È vero che c’è crisi per tutti, ma la dignità delle persone va sempre rispettata”.

papa regolarizzazione immigrati
(Foto di Carl Court, da Getty Images)

Papa Francesco commenta il dibattito sulla regolarizzazione degli immigrati, spesso sfruttati nei campi dal caporalato. La discussione sta investendo il dibattito pubblico e politico in maniera imponente. La proposta della ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova ottiene il consenso di Pd, Italia Viva e Leu, ma anche molte proteste. Le critiche fioccano sia dall’ala di destra del Movimento 5 Stelle, quella più vicina a Di Maio, sia dall’opposizione. Papa Francesco si espone anche su questo tema e lo fa sempre in linea con le sue posizioni a favore dei lavoratori, soprattutto i più sfruttati.

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Il Papa ne parla nel corso dell’udienza generale del mercoledì, al termine di una catechesi tenuta in streaming dalla biblioteca del palazzo apostolico in Vaticano. A proposito delle lettere ricevute in occasione della festa del primo maggio, afferma: “Ho ricevuto diversi messaggi riferiti al mondo del lavoro e ai suoi problemi. In particolare, mi ha colpito quello dei braccianti agricoli, tra cui molti immigrati, che lavorano nelle campagne italiane. Purtroppo tante volte vengono duramente sfruttati. È vero che c’è crisi per tutti, ma la dignità delle persone va sempre rispettata. Perciò accolgo l’appello di questi lavoratori e di tutti i lavoratori sfruttati e invito a fare della crisi l’occasione per rimettere al centro la dignità della persona e del lavoro”.

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(Foto di Alberto Pizzoli, da Getty Images)

E non è la prima volta che Papa Francesco parla delle pessime condizioni dei braccianti sfruttati. Già il 28 aprile scorso aveva accennato al tema, dopo aver ricevuto una lettera da parte del segretario generale della Fai Cisl, Onofrio Rotas.  Il segretario aveva chiesto conforto e sostegno nella lotta alla regolarizzazione dei braccianti irregolari. Il Vaticano aveva risposto alla lettera, in una missiva firmata dalla Segreteria di Stato vaticana: “E’ certamente condivisibile la necessità di venire incontro a quanti, privati di dignità, avvertono in modo più acuto le conseguenze di un’integrazione non realizzata, venendo ora maggiormente esposti ai pericoli della pandemia”. Poi l’augurio: “È dunque auspicabile che le loro situazioni escano dal sommerso e vengano regolarizzate, affinché siano riconosciuti ad ogni lavoratore diritti e doveri, sia contrastata l’illegalità e siano prevenute la piaga del caporalato e l’insorgere di conflitti tra persone disagiate”. Il Vaticano sembra dunque al fianco dei lavoratori sfruttati.

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Oggi Papa Francesco ufficializza la sua posizione e lancia un appello: quei lavoratori meritano dignità. Ma l’appello alla dignità si rivolge a tutti, non solo alle vittime del caporalato. Si rivolge a ogni lavoratore in difficoltà. Lo scorso 12 aprile aveva scritto, infatti, in una lettera ai movimenti popolari:Voi, lavoratori precari, indipendenti, del settore informale o dell’economia popolare, non avete uno stipendio stabile per resistere a questo momento e la quarantena vi risulta insopportabile. Forse è giunto il momento di pensare a una forma di retribuzione universale di base che riconosca e dia dignità ai nobili e insostituibili compiti che svolgete. Un salario che sia in grado di garantire e realizzare quello slogan così umano e cristiano: nessun lavoratore senza diritti”.

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