Vaticano, Prefetto Guerrero Alves: niente default, ma abbiamo davanti anni difficili

In una recente intervista, il Prefetto dell’Economia del Vaticano, padre Juan Antonio Guerrero Alves, ha parlato della situazione finanziaria della Chiesa: niente default per lo Stato, ma saranno anni difficili che richiederanno rigore e investimenti ben ponderati.

padre Juan Antonio Guerrero Alves - chiesa vaticano

La crisi provocata dalla pandemia di coronavirus affligge anche il Vaticano. Questa volta a ribadirlo è stato padre Juan Antonio Guerrero Alves, Prefetto della Segreteria per l’Economia, che in una recente intervista per Vatican News ha commentato la difficile e delicata situazione economica che preoccupa non solo il nostro Paese, ma tutto il mondo.

Secondo quanto spiegato dal Prefetto, però, il Vaticano pare non rischierà alcun default, sebbene siano stati pronosticati dei panorami tratteggiati da ancora meno entrate e spese conseguentemente da rivalutare (nell’ultimo bilancio 2016-2020 si parla di entrate intorno ai 270 milioni, con la media delle spese intorno a 320 milioni), oltre che dai 17 milioni di tasse che vengono pagate annualmente all’Italia.

La Chiesa, però, conta molto anche sul supporto dei suoi fedeli, un rapporto di fiducia che si voleva rafforzare con un sistema trasparente e da una centralizzazione degli investimenti già prima del tragico avvento della pandemia.

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L’intervista a padre Guerrero Alves: “saranno anni difficili”

Eletto da pochi mesi come Prefetto della Segreteria per l’Economia, padre Juan Antonio Guerrero Alves è chiamato ora a confrontarsi con la crisi causata dal Covid-19 che travolge anche la situazione finanziaria dello Stato della Città del Vaticano e della Santa Sede. Del resto, “tutto il mondo sta attraversando una crisi caratterizzata da due fattori: dalla sua eccezionalità e dall’incertezza sulla sua durata. Quello che stiamo vivendo è un tempo unico”.

Tempi difficili, dunque, che per la Chiesa significheranno meno entrate, e assoluto rigore nella strutturazione del budget. “Abbiamo fatto alcune proiezioni, alcune stime. Le più ottimistiche calcolano una diminuzione delle entrate intorno al 25 per cento. Le più pessimistiche intorno al 45 per cento”, spiega padre Guerrero Alves. E sottolinea: “Avevamo già deciso, approvando il budget di quest’anno, che le spese andavano ridotte, per abbassare il deficit. L’emergenza del dopo Covid ci obbliga a farlo con maggiore determinazione”.

stato della chiesa - vaticano

Ma il Prefetto rassicura anche il Vaticano non rischia il default, come invece qualcun altro ha riportato. “Questo non vuol dire però che non dobbiamo affrontare la crisi per quella che è. Abbiamo sicuramente davanti anni difficili. La Chiesa compie la sua missione con l’aiuto delle offerte dei fedeli. E non sappiamo quanto la gente potrà donare”. “Noi non siamo una grande potenza – prosegue il padre. Si discute della difficoltà a farcela di grandi Paesi europei. Immaginiamo noi. Dobbiamo essere umili. Siamo una famiglia che ha un piccolo patrimonio e l’aiuto generoso di molti. Ce la faremo. Con la nostra capacità di amministrare bene. Con l’aiuto di Dio e dei fedeli. La Chiesa tutta è sostenuta così”.

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E concludendo l’incontro con il giornalista, padre Guerrero Alves assicura infine che la Santa Sede continuerà a garantire i suoi servizi e lo stipendio dei suoi dipendenti, nonostante le minori entrate che porteranno inesorabilmente i conti ancora più al rosso. “Partiremo dalla condivisione della verità della situazione economica. Il meglio che possiamo fare è essere diligenti e trasparenti. Conteremo sul denaro sul quale potremo contare. Costruiremo per il 2021 un budget a base zero. Partendo dall’essenzialità della missione”.

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