Malumori in maggioranza: arriva la fase 2 del Governo Conte?

Archiviato il decreto Rilancio, si resta in attesa di un’altra fase 2, quella del Governo Conte. Dopo i numerosi malumori all’interno della maggioranza per la gestione della fase 2 dell’emergenza coronavirus, ora alcuni addirittura ipotizzano un rimpasto (ma l’idea non prende piede).

governo conte

Decreto Rilancio alle spalle, il Governo Conte non prende fiato: si profila all’orizzonte l’esigenza di gestire una seconda crisi, quella interna all’esecutivo. Con la crisi sanitaria ancora imperante e una crisi economica che rischia di spezzare le gambe già fragili dell’Italia, neanche il Governo sembra godere di ottima salute. Sono già manifeste le critiche di Italia Viva all’operato del Governo, soprattutto riguardanti la sua timidezza nelle riaperture. Ora Renzi sembra approvare il decreto Rilancio, ma continua ad incalzare Conte: “Italia Viva ha incontrato il premier Conte e gli ha consegnato il nostro messaggio per il futuro. Nelle prossime ore, capiremo dal presidente del Consiglio se, sui punti che abbiamo posto, possiamo camminare insieme”.

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Dall’altro lato c’è un M5s poco convinto del provvedimento riguardante la regolarizzazione dei migranti. Infine i dem, con i loro malumori sul metodo di formazione del provvedimento. Tirando le somme, l’idea generale sembra questa: è necessario un cambiamento di metodo e contenuti. Ed è anche urgente, per evitare ulteriori sorprese che potrebbero far saltare il banco. Nel frattempo, tutto si giocherà sulle tempistiche: qualora i provvedimenti economici disposti dal decreto Rilancio dovessero tardare ad arrivare, l’esecutivo entrerebbe sempre più in crisi. A quel punto l’unica via sarebbero le elezioni anticipate.

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Proprio per questo si alzano gli appelli di diversi esponenti della maggioranza, che esortano al cambiamento. Il vicesegretario Andrea Orlando ha infatti affermato: “Alcuni filoni contenuti nel dl vanno sviluppati e devono segnare la politica dei prossimi mesi”. Il prossimo passo sarà quindi lo sviluppo di un piano industriale organico per l’Italia. Stessa cosa per l’alleggerimento della macchina burocratica. E a farlo notare è lo stesso Conte, che di recente ha evidenziato i due nuovi punti di interesse del Governo: i soldi a pioggia servono a sostenere, non a ricostruire. E Orlando chiosa: “Su questi filoni si deve ricostruire questa nuova fase”. L’idea del Pd sarebbe quindi di evitare il rimpasto che sfocerebbe nella sostituzione di qualche ministro. Il progetto dei dem sembra piuttosto quello di puntare su una buona e migliore gestione dell’emergenza per garantire un cambio di passo del Paese e del Governo. Nega il rimpasto anche dal M5s. Stando a fonti governative “non se ne è mai discusso in nessuna sede, né tra i capidelegazioni né tra le forze politiche”.

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Ma, stando a quanto riportato dall’Agi, il malumore dietro le quinte si farebbe sempre più palpabile, l’equilibrio sempre più precario. Si attende, ad esempio, il voto sulla mozione di sfiducia delle opposizioni al ministro Bonafede. Si aspetta il voto soprattutto dagli esponenti di maggioranza, e non è scontato. A tal proposito Renzi ha affermato: “Italia Viva vuole ascoltare il ministro e poi decideremo anche alla luce delle conclusioni del lavoro sui contenuti in corso in questi giorni”. Ma il vero banco di prova sembra essere l’autunno, quando l’esecutivo dovrà dimostrare di essere all’altezza del compito. Il Pd a tal proposito si mostra sereno. In realtà, solo stando a vedere le evoluzioni dell’emergenza economica si sarà in grado di comprendere come cambieranno le dinamiche di Governo. C’è chi ipotizza un rafforzamento della maggioranza, qualcun altro addirittura un suo cambio. Ma il rimpasto di Governo sembra non volerlo nessuno al momento: per qualcuno sarebbe “rimpastino” da prima Repubblica, senza vantaggi, per qualcun altro una mossa troppo azzardata in un periodo così delicato.

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