Conferenza stampa di Conte: “Da lunedì si riapre, rischio calcolato”

Soddisfazione per i risultati ottenuti nella fase 1, fiducia per la fase 2: il premier Conte annuncia così la riapertura di lunedì. Ma il rischio c’è, se pur calcolato.

“Le misure della Fase 1 hanno prodotto i risultati attesi, quindi si può ripartire, con fiducia e senso di responsabilità”: il premier Conte, nel corso della prima conferenza stampa alla presenza fisica dei giornalisti, annuncia la riapertura del paese che, da qui al 3 giugno, ritornerà ad una situazione di normalità, anche se in “coabitazione” con il virus. Un ruolo importante, in questa fase, lo avranno le Regioni: “Dovranno assumersi le loro responsabilità. Affrontiamo un rischio calcolato, la curva dei contagi potrà tornare a salire, e saranno possibili nuove chiusure”. Perchè si riparte, ma il pericolo che la curva dei contagi si rialzi c’è. Il premier ha confermato le misure che sono contenute nel decreto legge che oggi è stato firmato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e che contiene le indicazioni per le riaperture a partire da lunedì. Sempre con mascherine indossate e distanza sociale come regola fondamentale di comportamento, riaprono i negozi di vendita al dettaglio, barbieri, parrucchieri e centri estetici, ristoranti, bar, pizzerie, gelaterie, pasticcerie, pub. Ripartono le funzioni religiose ma anche gli allenamenti degli sport di squadra, compresa la Serie A. Aprono anche gli stabilimenti balneari. Ci si potrà muovere all’interno delle regioni, sarà possibile incontrare gli amici, ma sopratutto non saranno più necessarie autocertificazioni, almeno all’interno della stessa regione. Serviranno soltanto per gli spostamenti tra Regioni che in ogni caso restano limitati fino al 3 giugno ai soli casi di emergenza ed urgenza. Sempre il 3 giugno l’Italia riaprirà anche le frontiere.  Dal 25 maggio riapriranno le palestre, le piscine e i centri sportivi e dal 15 giugno cinema e teatri. Per i bambini “ci sarà un ventaglio di offerte varie a carattere ludico-ricreativo” ha spiegato Conte.  Il premier ha precisato che regioni e sindaci potranno intervenire per modificare le norme, partendo dal presupposto che  “occorre cautela ovunque, in particolare in Lombardia che si trova in zona di rischio medio”.

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Conte nel corso della conferenza stampa ha anche fatto riferimento al decreto Rilancio da 55 miliardi di euro: “Sono consapevole che non potra’ essere la soluzione di tutti i mali, però stiamo dando una mano. Con questa manovra gettiamo un ponte per contenere l’impatto della crisi” ha commentato, annunciando  che il governo lavora a un decreto Semplificazione per passaggi amministrativi più rapidi. Il passo successivo sarà il piano europeo che dovrebbe sancire la ripresa a pieno regime del Paese. Nei prossimi giorni partirà anche la sperimentazione dell’app Immuni. Il premier ha tenuto a difendere l’operato del commissario Domenico Arcuri: “Ha avuto un impegno faticoso, i numeri che ha fatto sono trasparenti”.  Rispondendo alle domande dei giornalisti ha ammesso che sul rapporto Stato-Regioni a livello costituzionale “è necessaria una riflessione, vi sono delle farraginosità. Passata l’emergenza, sarà da valutare la riforma dei rapporti tra Stato e Regioni, soprattutto in casi di emergenza”. Conte ha infine accennato alla ripresa dei campionati di calcio e degli altri sport: “Il ministro Spadafora sta lavorando perchè la ripresa avvenga in sicurezza. Serve la garanzia di massima sicurezza che per ora non c’è”. Alla scontata domanda sulla tenuta del governo il premier ha risposto così: “Siamo concentrati sulla ripresa, no a chiacchericci”. Nel corso della conferenza ha anche espresso solidarietà ai giornalisti dell’Ansa, in sciopero contro la ristrutturazione aziendale che prevede tagli e licenziamenti.

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