Fase 2, Virginia Raggi: “Riaprire tutto, si rischia una rivolta”

Il sindaco di Roma parla delle riaperture e del rischio rivolta, bisogna semplificare le procedure e permettere a tutti di riappropriarsi della normalità.

Fase 2, Virginia Raggi: “Riaprire tutto, si rischia una rivolta” – meteoweek

Secondo il Sindaco di Roma il rischio di rivolta sarebbe concreto: allarmismo? Forse. C’è di vero che non riaprire la Capitale potrebbe essere comunque un rischio. Virginia Raggi è intervenuta sulle pagine de La Repubblica sostenendo: “Dobbiamo dare risposte concrete e veloci per evitare rischi di ribellione da parte di cittadini esasperati dall’emergenza e dobbiamo essere più rapidi della criminalità”. Da quattro anni alle prese con gli enormi problemi della Capitale ora ingigantiti dal coronavirus, Virginia Raggi è un fiume in piena e spiega che proprio in questa situazione bisognerebbe tutelare i più deboli, le famiglie, cioè che non riescono più a garantirsi il pane in tavola. Roma ha bisogna di protezione economica, secondo il Sindaco, che deve andare di pari passo con quella sociale. La priorità è ridare fiducia a cittadini, imprese, riaprire le serrande il prima possibile. “Perché dietro una serranda c’è una famiglia“. Per essere veloci, però, c’è un unica via: semplificare. “Vogliamo consentire alle imprese di rialzare la serranda in 24 ore. Stiamo portando la proposta al governo per cercare un antidoto alle conseguenze di questa crisi a cominciare dall’usura. Io ho fatto una lotta senza quartiere a una famiglia criminale romana, i Casamonica, che ha fatto dell’usura la sua fortuna iniziale”, ha detto il Sindaco.

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virginia raggi mascherina
fotogramma tratto dal video del Corriere

Sulla questione buoni pasto si sostiene che a 5 giorni dopo l’annuncio del premier Conte siano stati erogati tramite app. Ricevute 100 mila domande e 70mila sono state messe in pagamento. 33 mila sono state rigettate per mancanza di requisiti o perché presentate da “furbetti”. E per chi – non aveva diritto ai buoni pasto abbiamo acquistato oltre 45mila pacchi spesa. In città molti nuovi poveri si vergognano di chiedere aiuto. I furbetti non sono tantissimi nella capitale secondo la sindaca, in questo periodo i romani hanno rispettato in maniera esemplare prescrizioni molto rigide. “E tutte le misure adottate a Roma sono diventate un esempio anche per molte capitali mondiali: volevano le nostre buone pratiche.” Poi la sindaca avanza una richiesta molto importante nei confronti del Governo: ha chiesto più poteri. Ha chiesto allo Stato di poter usare i risparmi, a cominciare da quelli accantonati nel fondo crediti di dubbia esigibilità: per legge il sindaco non può farne uso e invece… “Stiamo garantendo servizi senza più avere la copertura delle entrate. Allo stesso tempo contiamo sul decreto semplificazione per far riaprire da qui a pochi mesi altri 1000 cantieri a Roma“. Succederà davvero?

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