L’Autorità ordina all’Inps di comunicare le violazioni dei dati personali agli interessati coinvolti, descrivendo la natura delle violazioni.
La situazione si mette male: Tridico è nei guai per la diffusione di dati irregolare nei primi giorni di presentazione delle domande per i 600€. L’Inps e’ tenuto a comunicare entro 15 giorni “le violazioni dei dati personali in esame a tutti gli interessati coinvolti” dal data breach dello scorso primo aprile, glielo ha intimato l’Autorita’ garante per la protezione dei dati personali, presieduta da Antonello Soro. L’istruttoria è ancora in corso ma riassumendo è stato chiesto di “comunicare quali iniziative siano state intraprese al fine di dare attuazione a quanto prescritto nel provvedimento e di fornire comunque riscontro adeguatamente documentato ai sensi dell’articolo 157 del Codice, entro il termine di 20 giorni dalla data della ricezione”. In caso contrario la sanzione potrebbe arrivare fino a 20 milioni di euro, o per le imprese, fino al 4% del fatturato mondiale totale annuo dell’esercizio precedente, se superiore.
Leggi anche –> Coronavirus: in bici con il figlio, mascherina sul manubrio. Multato
Leggi anche –> Coronavirus, Ricciardi: “In Lombardia e Piemonte l’epidemia non è mai finita”
Leggi anche –> Coronavirus nel Lazio, 18 nuovi positivi e boom di guariti
La situazione sembra allarmante. D’altra parte che il fatto fosse gravissimo lo si sapeva da tempo: era stato lo stesso istituto a notificare, l’1 e il 6 aprile, due distinte violazioni dei dati personali “che – si legge nel provvedimento dell’Autorità – hanno comportato rispettivamente: 1. l’accesso ai dati personali di utenti del portale www.Inps.it da parte di terzi non autorizzati, determinato da una non corretta configurazione delle funzionalità di caching del servizio CDN (Content Delivery Network) utilizzato; 2. l’accesso ai dati personali di utenti che hanno richiesto l’erogazione del bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting (cosiddetto ‘Bonus Baby Sitting’), con visualizzazione, modifica, cancellazione o invio all’Inps di domande, contenenti dati personali riferiti a minori, anche con disabilita’, da parte di terzi non autorizzati”. Qualcuno dovrà rispondere di questa violazione e i diretti interessati dovranno essere avvisati uno ad uno. Il presidente in questo momento, comunque, è impegnato in una nuova battaglia: quella per l’erogazione della cassa integrazione che, secondo quanto riferito al Corriere della Sera, non passeranno più per la Regione, ma arriveranno direttamente all’Istituto. La strada è lunga e c’è ancora tanto da camminare.