Brescia, petizione per un Covid Hospital in una nuova struttura

I sanitari della Cgil di Brescia protestano contro il provvedimento preso dall’assessore Gallera. Al momento il centro si trova nell’ospedale Civile: “Era meglio farlo in una struttura mobile”.

ospedale civile brescia

A Brescia si rialzano i polveroni e le polemiche per la gestione della situazione sanitaria. Dopo Milano e Bergamo, è pur sempre la terza città con il maggior numero di casi di contagio da Coronavirus nella regione lombarda. E ora si torna a polemizzare per il modo in cui l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, ha gestito in particolare una situazione. Stiamo parlando del Covid Hospital della città di Brescia, che per il momento è stato piazzato tra le mura dell’ospedale Civile. Una scelta che ha fatto storcere il naso a tanti, in particolare ai sanitari iscritti alla Cgil.

Da qui è arrivata la decisione di avviare una petizione sul web. È il noto portale Change.org a ospitare la richiesta di aiuto che i medici e i santari dell’ospedale di Brescia hanno deciso di avviare. Tra le altre cose, la situazione del Covid Hospital bresciano è caduta nel dimenticatoio dopo i grandi annunci dei giorni scorsi. E così ci ha pensato la stessa amministrazione comunale, condotta dall’assessore delegato alla sanità Donatella Albini, a segnalare la questione. Il tutto prima che medici, infermieri e operatori sanitari facessero partire la loro petizione.

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Medici al lavoro in quel di Brescia – meteoweek.com

“È un’iniziativa che arriva dal personale sanitario interno al Civile iscritto al nostro sindacato – spiega il segretario della Fp-Cgil Stefano Ronchi – . Chiedono che su una scelta così importante come il centro Covid, riguardante il futuro dell’intera provincia, ci sia un dibattito condiviso, che coinvolga ordini professionali, Ats, sindaco, perché sono molti i punti oscuri del progetto inseguito da Regione”. Anche perchè, creare un Covid Hospital tra le mura dell’ospedale Civile causerebbe non pochi problemi. Tra questi il taglio di 100 posti da altri reparti e il reperimento di altri 300 tra medici e infermieri.

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Ronchi, dunque, respinge con forza la possibilità che sia la struttura ospedaliera già esistente a fare spazio al Covid Hospital. “Sarebbe invece più opportuna una struttura mobile, oppure l’estensione degli Infettivi o un’altra struttura dentro alla città — sostiene il sindacalista — . Lo si decida con un dibattito il più possibile condiviso”. E anche Ovidio Brignoli, vicepresidente nazionale della Società Italiana di medicina generale, spinge per una soluzione: “Che serva una soluzione è indubbio, il problema è il dimensionamento, per non fare cattedrali nel deserto e ritrovarci come Milano e Bergamo, che hanno strutture sovradimensionate. Diamoci un mese di tempo per capire come evolveranno i dati epidemiologici e stabilire percorsi mirati”.

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