Richetti (Azione) contro Bonafede: “La giustizia sta venendo meno in Italia”

Il senatore del partito di Carlo Calenda si espone sulla mozione di sfiducia al ministro dell’interno. “Il Movimento 5 Stelle parlava di legalità e poi ha messo gli amici nelle aziende di Stato”, scrive Richetti.

Matteo-Richetti

Si fa sempre più tesa l’aria attorno ad Alfonso Bonafede. Il ministro dell’interno sarà al centro di una mozione di sfiducia in Parlamento, portata avanti dai partiti dell’opposizione. La motivazione è sempre la stessa, ovvero il caos generato per la gestione di centinaia di carcerati – alcuni di loro in cella per reati gravi – ai quali è stato concesso di trascorrere alcuni giorni ai domiciliari. Questo caos ha generato diversi stravolgimenti, tra cui le dimissioni del direttore del Dap Basentini e la polemica innescata da Nino Di Matteo per la su mancata nomina.

Ma come detto, le forze politiche opposte al Governo spingono per ottenere la testa di Bonafede. Tra queste c’è anche Azione, il partito fondato e diretto da Carlo Calenda, uno che con la maggioranza ha un conto aperto. L’ex esponente del Pd spinge per veder sgretolare il Governo, e le dimissioni del guardasigilli sarebbe un primo passo. E a spiegare con voce ancor più forte la ferma volontà di Azione e di tutta l’opposizione ci ha pensato, con una nota, Matteo Richetti. Il senatore del partito di Calenda si è espresso in maniera piuttosto chiara.

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Alfonso Bonafede – meteoweek.com

A dire il vero, nella nota redatta da Richetti c’è un attacco piuttosto ben distribuito nei confronti del Movimento 5 Stelle. Il senatore di Azione si scaglia contro i pentastellati, che Bonafede rappresenta nella squadra di Governo, per diverse azioni che hanno in un certo senso smentito quelli che sono stati fin dall’inizio i proclami del Movimento. E poi si scende all’attacco nei confronti del ministro dell’interno, reo di aver “portato via” dallo Stato la giustizia da lui rappresentata nel Consiglio dei Ministri.

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Ma andiamo a leggere la nota portata in Senato da Richetti sulla mozione di sfiducia contro Bonafede: “Si sono fatti votare al grido di ‘uno vale uno’ e si sono messi i compagni di classe nelle aziende pubbliche di Stato. Hanno gridato ‘fuori la politica dal CSM’ ed emergono risvolti inquietanti sulle nomine nell’organo di garanzia della giustizia dello Stato. Ma la giustizia è elemento fondamentale della democrazia: sta venendo meno nel nostro Paese l’idea che si è innocenti fino al terzo grado di giudizio. Non lo consentiremo”, conclude.

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