Decreto Rilancio, ecco come cambia: a partire dalla Cassa Integrazione

Il Decreto Rilancio si avvia a trovare la sua forma definitiva: Cassa Integrazione, Ecobonus e Sismabonus le novità più rilevanti.

Il Decreto Rilancio, che dovrebbe essere uno strumento fondamentale per la ripresa dell’economia italiana, è quasi pronto. Ma è quel “quasi” a fare la differenza. Il passaggio alla Camera dei Deputati e poi al Senato dovrebbe comportare alcune modifiche, anche sostanziali. Anche perchè sono attesi una enorme quantità di emendamenti, che il governo sta provando a ridurre attraverso una lunga serie di audizioni. A cominciare da quella del ministro dell’Economia Gualtieri, prevista per martedì.  I gruppi parlamentari sono già in fibrillazione, l’obiettivo è correggere i 266 articoli della maxi-manovra anti-crisi. ll Governo stesso ha in mente alcune modifiche, a partire da quella sugli aiuti per le zone rosse che saranno rafforzati, senza prevedere più alcuna esclusione. Tra gli altri obbiettivi l’estensione del credito d’imposta al 60% sugli affitti di beni strumentali all’attività di impresa o professionale e il miglioramento della misura sul taglio da 600 milioni sulle bollette elettriche delle Pmi.

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Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri

Cassa Integrazione, copertura fino a dicembre

Uno dei provvedimenti più significativi è quello relativo alla Cassa Integrazione: l’obiettivo è quello di garantire la “copertura” ai lavoratori fino a tutto dicembre, cioè due mesi in più di quella al momento prevista con il meccanismo delle cinque settimane entro agosto più quattro per arrivare ad ottobre. Il ministero del Lavoro sarebbe già a buon punto, ma il via libera deve arrivare dal ministero dell’Economia che deve trovare le risorse. Al momento il decreto ha stanziato 18,6 miliardi, di cui 12,5 sono assicurati dalle nuove possibilità di deficit. Una somma che per circa 16,4 miliardi viene assorbita dal solo rifinanziamento degli ammortizzatori, con il quale occorrerà anche puntellare le coperture del decreto Marzo. Togliendo dal conteggio le risorse destinate al Fondo di integrazione salariale, resterebbero 10-11 miliardi che rischierebbero di non bastare per prolungare la Cig a fine anno. Anche perchè l’enorme quantità di richieste inviate all’Inps ad Aprile preoccupa in questo senso.

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Ecobonus  e sismabonus

Un altro correttivo in arrivo è quello che renderebbe utilizzabile Ecobonus e Sismabonus al 100% per tutte le seconde case, comprese quelle unifamiliari. Italia Viva sta addirittura spingendo  per un’ulteriore estensione, mentre il Movimento 5 Stelle sembra puntare sul finanziamento ad enti locali, famiglia e stagionali del turismo.

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