Concorso scuola, il PD: “Ha vinto il buon senso, no al concorso-lotteria”

L’accordo trovato dalla maggioranza sul concorso nella scuola soddisfa il PD: “32mila posti per 80mila partecipanti, tutti devono poter concorrere”.

L’accordo trovato dalla maggioranza di governo per il concorso nella scuola soddisfa il Partito Democratico: “Con la mediazione trovata ha vinto non una parte politica, ma il buon senso. La soluzione individuata ci convince perché va nella direzione che abbiamo sempre auspicato. Ringraziamo dunque la maggioranza, la ministra e il presidente del Consiglio per il grande lavoro fatto“. La dichiarazione dei dem arriva dopo il vertice a cui hanno partecipato per il partito Nicola Oddati, Anna Ascani e Andrea Marcucci. “In queste settimane – prosegue la nota del PD – abbiamo letto provocazioni e semplificazioni di chi accusava di volere una “sanatoria”. E’ il caso di ribadirlo: il Partito democratico non ha mai sostenuto l’idea che si potesse entrare in ruolo a scuola senza una forma di selezione. E questo perché la giudichiamo un errore per il sistema, per gli studenti, ma anche per i precari. Perché se abbiamo 32mila posti per circa 80mila aspiranti, tutti devono poter concorrere ad occuparli”.

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Anna Ascani, viceministro dell’Istruzione, deputata del PD

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Anche perchè il metodo del “test a crocette” non poteva essere considerato uno standard accettabile:  “Noi ponevamo un problema molto serio: le crocette – spiegano ancora dal PD – non sono uno strumento di selezione adeguato. Lo avevamo accettato perché consentiva di procedere più rapidamente di altre forme, ma la pandemia ha cambiato le carte in tavola ed era quindi giusto un ripensamento complessivo. La maggioranza ha convenuto che il concorso straordinario si farà non appena ce ne saranno le condizioni, con una prova scritta selettiva, non a crocette. Si valuteranno titoli, servizio e l’esito della prova. La richiesta giusta che veniva dai precari e dai sindacati era quella di evitare un “concorso-lotteria” in piena emergenza. L’abbiamo accolta e crediamo fosse doveroso farlo”. Il commento finale è sull’intesa raggiunta:  “L’intesa di stasera è importante – concludono – perché a vincere non è qualcuno ma la scuola e si potrà così cominciare a restituire a questo mondo la serenità che serve per ripartire al meglio a Settembre. Questo è un dovere, un imperativo categorico, e da domani continueremo tutti, compattamente, a lavorare solo per questo”.

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