Karim è morto per soffocamento: lo rivela l’autopsia sul corpo rimasto incastrato nel cassonetto

Il piccolo Karim Bamba è morto per soffocamento: lo conferma l’autopsia effettuata sul corpo del bambino, rimasto tragicamente incastrato in un cassonetto di abiti usati della Caritas. 

Karim Bamba
il piccolo Karim Bamba – foto via HuffPost

Sarebbe deceduto per soffocamento Karim Bamba, il bambino di 10 anni scomparso tragicamente a seguito di un brutto incidente. Secondo quanto si apprende, l’esito dell’esame autoptico, che si è svolto lunedì mattina ed è stato effettuato dal medico legale Matteo Marchesi, è arrivato nelle scorse ore. Disposta dal magistrato Emanuele Marchisio, lo stesso che si sta occupando del caso, l’autopsia sul cadavere del ragazzino ha avuto luogo nella camera mortuaria dell’ospedale Papa Giovanni, struttura presso la quale la salma viene custodita già dalla sera della tragedia.

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La tragica morte di Karim Bamba, ucciso dalla povertà

Fa male la morte del piccolo Karim Bamba, bambino di 10 anni morto martedì scorso dopo essere rimasto incastrato in un cassonetto della Caritas a Boltiere, comune delle provincia di Bergamo. Nato da una mamma italiana e da un papà originario della Costa d’Avorio, nel tardo pomeriggio di quel fatale 19 maggio il ragazzino era uscito dall’appartamento in cui viveva con i genitori e quattro fratelli, senza sapere che non sarebbe mai più tornato tra le braccia della sua famiglia.

Si era diretto a piedi verso un vecchio cortile in disuso in viale Monte Grappa, luogo in cui sapeva di trovare un cassonetto giallo per la raccolta di abiti usati della Caritas. Con indosso quel paio di ciabatte, Karim si era arrampicato fino all’apertura del container, probabilmente per cercare qualche capo d’abbigliamento che qualcuno aveva deciso di buttare via. Forse voleva racimolare qualcosa sia per sé che per la sua famiglia, vittima di un quadro sociale ed economico difficile e complesso.

Karim Bamba muore soffocato dal cassonetto della Caritas
i cassonetti per la raccolta di abiti usati della Caritas

All’improvviso, però, il dramma. Il portellone si abbassa di colpo, all’altezza del suo stomaco, lasciandolo appeso senza che nessuno potesse accorgersi di quel che stava accadendo. Muore così Karim, ucciso dalla povertà. Soltanto una donna, che poco dopo si era ritrovata a passare di lì, ha infine notato le gambe immobili del bambino. L’ha descritta come “una scena orribile” ai carabinieri che l’hanno ascoltata, mentre per estrarre quel corpicino dal cassonetto sono dovuti intervenire i vigili del fuoco.

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Il bambino, che era ancora vivo quando è stato trasportato al Pronto soccorso pediatrico
dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, nonostante l’immediato intervento dei medici non ce l’ha fatta. Oggi ne è arrivato il responso ufficiale: il ragazzino è morto per soffocamento. E il pm Marchisio ha ora posto sotto sequestro quello stesso cassonetto pieno di vestiti, aprendo un fascicolo per omicidio colposo al momento a carico di ignoti. Mentre oggi, infine, ne sono stati autorizzati i funerali.

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